Nick: Viola* Oggetto: Non ce la posso fare Data: 30/3/2006 12.45.21 Visite: 299
ja, ma si può? qualche giorno fa parlavo con una mia collega, ci stavamo ricordando i bei tempi d'oro del centro storico, quando si girava tranquillamente pure alle 5 di mattina e c'era sempre un fiume di gente. a un certo punto lei si gira verso uno specializzando che sta lì a sentire e fa: "e tu alessà? tu non frequentavi il centro?". al che questo subumano con gli occhiali a televisore tutto sudaticcio biascica: "no, e pò mi faceva schifo in mezzo a tutti chilli comunist e mmerd". e vabbè. ogni tanto lo incontro, lui mi sorride tutto gentile e gli vorrei chiavare un capatone mmocc, ma per ora mi astengo. ma questo è niente. l'altroieri prendo l'ascensore, e insieme a me entrano un tizio di un altro dipartimento e la sua prof. lei gli fa: "comunque no, quel volantino fascista non me lo dovevi fare proprio vedere" io appizzo le orecchie e guardo il tipo: un soggettone spaventoso con le ciocie ai piedi e una grandissima faccia di caxxo. e lui fa: "professorè, lo voglio mettere in bacheca!" e lei: "non credevo proprio che fossi fascista". al che le mie orecchie vengono ferite A SANGUE dalla seguente frase: "no, io sono di FORZA NUOVA, è DIVERSO". e mi guarda quasi a cercare approvazione. sono rimasta impassibile, con ammirevole sfoggio di sangue freddo. ieri ho scritto con un pennarello ROSSO sulla parete dell'ascensore FASCI MERDA (sì lo so benissimo che è infantile, vabbè?). oggi la scritta già non c'era più, ma fa nulla. adesso sto subumano quando mi incrocia fa il gentile, mi sorride e vuole attaccare bottone. nella mia mente ogni volta si formula la seguente frase: "accirt sottospecie di latrina". ma siccome (anche se non sembra, lo so) sono sempre una signora, mi astengo. lo guardo schifata e basta. ma sento che non ce la posso proprio fare. La figlia di un soldato non piange mai. |