L'art.52 comma 4 del DPR 131/1986 prevede che:" non sono sottoposti a rettifiche di valore o il valore degli immobili iscritti in catasto con attribuzione di rendita, dichiarato in misura non inferiore a ...., per i fabbricati 100 volte il reddito risultante in catasto...." il che significa che l'amministrazione finanziaria non può rettificare il valore dichiarato di un immobile se questo è stato dichiarato per un valore almeno parui a 100 volte il reddito catastale che per fare un esempio e pari, per una casa il cui valore commerciale è attualmente di 300.000 euro, a 40.000/50.000 euro.....quindi significa che tu paghi 300.000 ma per lo stato vale solo 50.000 quindi se tu dichiari questo valore l'amministrazione non può chiedere di +!!!!!!questo è uno dei moptivi che sta portando alla richiesta di rettifica delle rendite catastali, macroscopicamente lontane dalla realtà, ed è per questo che si stanno facendo leggi tali da consentire che le imposte coleegate alla casa siano inavriate ma che almeno vengano dichiarati i veri valori in modo da poter rivalutare le rendite.....cmq sarà un percorso lungo e duro e nel frattempo chi ha un patrimonio di 5 appartamenti per lo stato questo patrimonio vale 250.000 euro... quindi le paure che vengano intaccate le case dei piccoli proprietari dalla imposta di successione è opura fantasia eletytorale...qui se c'è qualcuno che si sta facendo otto è berlusconi perchè se andasse in porto una proposta di legge "sul conflitto d'interessi" lui sarebbe costretto a vendere tutte le sue partecipazioni realizzando plusvalenze o pagando una bella tassa di successione e donazione e vi dico solo che se portano al 20% quella sulle plusvalenze ad occhio e croce, se vuole restare in politica, sarà costretto a sborsare circa 3 miliradi di euro ecco dove sta una parte della copertura finanziaria del cuneo fiscale solo che non possono ancora dirlo.......hihihihihihihihihhiihihiihihihihihihihiiihh
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