Nick: thecrow75 Oggetto: Lunardi Data: 6/12/2003 2.50.52 Visite: 93
Dal “Riservato” dell’”Espresso” in edicola venerdì 12 ottobre Lunardi e il Pozzi di San Patrizio Il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, è un uomo che non rispetta le promesse («Venderò in una settimana», aveva giurato all’“Espresso” che lo stuzzicava sul suo conflitto di interessi di titolare dei lavori pubblici e di una società di progettazione, la Rocksoil. Sono passati quattro mesi e non ha venduto nulla). Inoltre a volte non dice tutta la verità (all’“Espresso” che gli chiedeva garanzie sul fatto che non risolvesse il conflitto con una vendita di comodo ai figli rispondeva: «Assolutamente no», senza premettere però che le aziende erano già intestate ai discendenti). Lunardi avrà mille difetti ma non si può dire che sia un ingrato. Lo ha dimostrato nominando alla guida dell’Anas Antonio Pozzi, attuale amministratore delegato della Rav, Raccordo autostrade Val d’Aosta, del gruppo Autostrade che fa capo alla famiglia Benetton. La società di Pozzi in passato ha concesso appalti per diversi miliardi a Lunardi. In particolare, l’attuale ministro è il progettista del raccordo autostradale della Val d’Aosta. L’incarico affidato alla Rocksoil prevede un pagamento pari al 4 per mille delle spese complessive, lievitate dai 700 miliardi iniziali ai 2 mila miliardi previsti, di cui il 65 per cento pagati dallo Stato. La società della famiglia Lunardi dovrebbe quindi incassare circa sette miliardi. La nomina di Pozzi all’Anas delinea così l’ennesimo conflitto di interessi dell’ingegnere-ministro. Ricapitoliamo: Lunardi è il progettista di un’autostrada in costruzione, per la quale è pagato sulla base delle spese della Rav. E indovina chi controlla quanto spende la Rav? L’Anas, che presto sarà guidata da quel Pozzi che è l’attuale numero uno della Rav. E chi controlla l’operato dell’Anas di Pozzi e della Rav? Il ministro Lunardi, che ha la sua società a libro paga della Rav. Per fermare questa nomina i senatori Paolo Brutti dei Ds e Anna Donati dei Verdi hanno presentato un’interrogazione parlamentare. Dagospia.com 11 Ottobre 2001 |