Ci sono volte, che prima di scrivere, penso alla reazione di qualche lettore se mi metto ad affrontare certi argomenti. Parliamoci chiaro: non vorrei che, leggendomi, facessero gli scongiuri. Ma è inevitabile. Purtroppo, pensando agli ultimi cinque anni, quanto sto per dire è una ripetizione: ad aprile ennesimo aumento di luce e gas, ed è il più alto rincaro dal gennaio 2000. La responsabilità in primo luogo è sicuramente dell’«oro nero», il petrolio, ma anche della passata emergenza gas, e di come è stata mal gestita. Basta andare a controllare i verbali dell’Authority per l’energia. Morale: le famiglie, nel 2006 si troveranno a pagare 40-50 euro in più. La legge della zucchina, come qualcuno l’ha definita, ha colpito ancora. Mi spiego.
Nelle serate televisive che ci stanno accompagnando al voto del 9 aprile, assistiamo ad almeno uno scontro epico quotidiano, qualche volta anche a due, prima e seconda serata. I contendenti sono sempre gli stessi, manca il vero protagonista: la gente comune, quella che è vittima tutti i giorni al mercato della suddetta legge della zucchina. Per chi non avesse capito, l’ortaggio è raddoppiato due o tre volte e, addirittura, se andiamo a vedere le mense degli ospedali, è sparito dal menu del paziente. Non c’è legge dei numeri che tenga. Quando l’«arzdora» paga, scatta la sentenza e la borsa della spesa è sempre più vuota.
Penso che la violenta campagna elettorale di Silvio Berlusconi che non perdona nessuno, neanche l’alleato Casini, abbia un’unica strategia, quella di impedire al Paese di affrontare i problemi reali: si parla di bambini bolliti, magistrati fiancheggiatori della sinistra, coop criminali e politici ex mangiapreti. Cioè si parla di niente