Nick: `FeAtHeR` Oggetto: NotiziaAnsa-ACQUA Data: 9/12/2003 5.27.46 Visite: 213
ROMA - Ad una settimana dai primi casi di acqua contaminata attraverso liquidi iniettati nelle bottiglie di plastica le segnalazioni si moltiplicano, fino a delineare una vera e propria psicosi. Molti i casi sospetti, ma non mancano quelli di accertata tossicita'. Il procuratore di Verona, Guido Papalia, annuncia che si svolgera' a breve un incontro tra tutte le procure italiane che indagano sulle bottiglie manomesse. E intanto non viene esclusa l' ipotesi della pista eversiva, cosi' come non viene accantonata pero' quella di un pazzo, magari seguito da emuli delle sue azioni. La bimba piemontese di tre anni, rimasta intossicata da ipoclorito di sodio, restera' in ospedale fino a domani. Lunedi' e' stata una ragazza ligure a bere acqua inquinata con cloro e ipoclorito ed una giovanissima di Bolzano si e' sentita male dopo aver bevuto acqua minerale: le e' stata diagnosticata una probabile gastrite da ingestione di sostanza chimica. Accertamenti dopo denunce di casi veri o presunti sono stati avviati anche in Sicilia, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria, dove per la prima volta e' stata segnalata la sospetta manomissione, con la stessa tecnica, cioe' con un forellino vicino al tappo, di una bottiglia di aranciata. Tante le segnalazioni e molti anche i sospetti che, in qualche caso, il danneggiamento delle bottiglie possa essere stato fortuito. A Torino a chiamare telefonicamente polizia e carabinieri sono anche persone la cui preoccupazione e' che ''l' acqua puzza''. Sul piano delle indagini, e piu' in generale della paternita' degli anonimi perforatori di bottiglie di plastica, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, compresa quella anarco-insurrezionalista. La traccia seguita sarebbe quella di un volantino apparso nell' agosto scorso su un sito internet che, in previsione del vertice di Riva del Garda, dichiarava guerra al ''racket'' delle acque minerali e alla ''privatizzazione dell' acqua''. Nel sito, dedicato ad un gruppo anarco-insurrezionalista di Rovereto, si invitava a mobilitarsi ''attraverso l' azione diretta'' contro i responsabili di una politica di ''mercificazione'', affermando che ''a toglierci l'acqua sono gli stessi che ce la vendono poi in bottiglia''. Una delle altre ipotesi quella di un folle che, spiega il criminologo Gabrio Forti, potrebbe essere un soggetto in cui, in un' epoca di globalizzazione, ''la sensazione di poter da soli causare del male ad una collettivita' puo' fare molta presa''. Non solo. La diffusione di casi di bottiglie manomesse in tutta la penisola potrebbe essere anche spiegata con una forma di emulazione: ''Entrare a far parte di un fenomeno collettivo fa sentire meno soli e piu' forti''. Difficile comunque, sostiene Forti, tracciare il profilo criminale del responsabile o dei responsabili, specialmente se si trattasse di una forma di ecoterrorismo messa in atto da chi potrebbe aver deciso, spiega, di non limitarsi piu' al boicottaggio di alcuni prodotti e alcune marche. Ad escludere che si possa trattare di militanti estremi del mondo animalista o ambientalista e' lo stesso Roberto Duria, che e' stato tra i promotori in Italia dell' Alf, l' Animal liberation front, l' organizzazione che ha in passato rivendicato azioni dimostrative, colpendo ad esempio panettoni Motta. La vicenda delle bottiglie manomesse, secondo Duria, e' ''totalmente avulsa da qualsiasi motivazione politica''. A mettere a fuoco le possibili ipotesi e a restringerne il cerchio potrebbe essere proprio la riunione tra le procure interessate alle indagini sulle bottiglie manomesse che il procuratore di Verona sta organizzando. ''Per ora - ha detto il magistrato - non c'e' alcuna pista scartata o privilegiata. Dopo l' estensione del fenomeno - aggiunge tuttavia - l' ipotesi che ad agire sia un singolo non e' la piu' accreditata'' 08/12/2003 21:30 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
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