Oggetto: Yes, Dresden
Data: 5/4/2006 18.3.42
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Finalmente una delle coppie più a-tipiche del panorama musicale, ha sfornato il suo II lavoro.
I Dresden Dolls rispettivamente Amanda Palmer (tastiere) e Brian Viglione (percussioni), riescono con originali tocchi scenici e tanta carica, a dare e sfornare emozioni per quanto originali, profonde e vicine un po a ognuno, e col loro II album non si smentiscono più che mai...
Dal sito : la recensione del loro II lavoro "Yes, Virginia"
http://www.newsic.it/beatmagazine/magazinebeat_interna.php?id=31
GIU’ LE MANI DA BABBO NATALE!
Ci sono cose in cui abbiamo un disperato bisogno di credere, ci dicono i Dresden Dolls.
Yes, Virginia è la forza di una risposta perentoria, è il bisogno di speranza contro tutto e tutti, è un disperato appello all’innocenza. "Yes, Virginia" è anche la metafora che dà il titolo al nuovo album dei Dresden Dolls, eccentrico duo di Boston formato da Amanda Palmer e Brian Viglione che ama definirsi "Brechtian punk cabaret". "Yes, Virginia" è il burlesque intelligente, un pachiderma in molle dormiveglia sugli anni ’20 e con una zampona ben appoggiata sui nostri anni.
Nel 1897 Virginia, una bambina di 8 anni, scrisse al New York Sun chiedendo al direttore se Babbo Natale esistesse; il direttore le rispose di sì, e che c’era bisogno di credere irriducibilmente in qualcosa come Babbo Natale, qualcosa che molti avrebbero deriso o boicottato ma che grazie alla fede e all’amore sarebbe esistito per sempre.
"Abbiamo anche noi un bisogno spaventoso di attaccarci con le unghie e con i denti a qualcosa. Dobbiamo ancora riuscire a meravigliarci, desiderare, superare negatività e disillusione". Brian Viglione, con quegli occhi punteggiati di ricami neri e le labbra dipinte sanguigne, è un po’ il Caronte che – a modo suo - ci accompagnerà in questo viaggio alla ricerca della speranza perduta.
Pronti a partire in compagnia dei Dresden Dolls? Non c’è bisogno di aspettare che passi Babbo Natale: li trovate sul numero di aprile di Beat in edicola!
