Nick: Viola* Oggetto: Parigi, martedì Data: 6/4/2006 11.12.19 Visite: 189
C'ero. Ero lì per caso. Usciamo? sì, dai. aspè che forse c'è una manifestazione. Un'altra? da dove parte? da place de la republique. E' vicina, andiamo. Quanta gente. Un mare di facce adulte, giovanissime, anziane, di tutti i colori. Dopo hanno detto che erano un milione. non saprei, non so quantificare una marea umana, ad un certo punto 100.000 diventa uguale a un milione, per quanto ne so. Allegria e determinazione. L'esaltazione di essere in tanti. Canti, slogan. La sensazione precisa di poter davvero contare qualcosa, di poter dire: visto? siamo in tantissimi, e adesso come la mettiamo? tout ce que nous demandons est possible. tutto ciò che domandiamo è possibile. un unico coro. E forse è vero che parigi è l'america d'europa come ho letto da qualche parte, tutto è nato qui: lo stato moderno, la repubblica, la rivoluzione e anche il sessantotto. il sessantotto...no, qui non è in atto uno scontro generazionale come allora, anzi. padri e figli uniti contro un sistema, contro la paura del futuro. Eppure sul tema disoccupazione stanno messi molto meglio di noi. Ma noi italiani siamo un'altra storia. tira a campà che non si sa mai, ci affidiamo quasi sempre alle decisioni altrui, a questo moloch indistinto che sono "i politici", non importa di che schieramento, tanto se tutto va male la colpa è loro. bisogna proprio che ci troviamo con la merda fino al collo per reagire: una dittatura, un'invasione nazista. ma prima le cose devono precipitare il più possibile, poi scatta il "si salvi chi può". e non finisce mica il cielo |
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