In queste settimane sulla laicità vengono rivolte ai Democratici di Sinistra domande di segno opposto: chi è preoccupato di una maggiore influenza clericale, si chiede se noi saremo in grado di tutelare il valore della laicità. E viceversa chi è attento ai valori della fede cattolica si chiede se saremo in grado di non subire una deriva laicista e anticlericale. A queste domande si può dare una risposta se si è consapevoli che il Paese non riuscirà a riprendere la via dello sviluppo, senza una nuova etica pubblica e la condivisione di un comune patrimonio di valori nazionali e repubblicani. Nel fallimento del centrodestra e di Berlusconi, infatti, c'è anche la crisi di un modello etico e culturale: un impasto, di individualismo e autoritarismo. Un inedito «libertinismo illiberale». Libertinismo nella declinazione della libertà come insofferenza a qualunque regola; illiberale perché fondato sul prevalere della forza che schiaccia il diritto. La libertà, invece, implica la laicità, come disponibilità al confronto e rifiuto della coartazione delle coscienze; come valorizzazione delle istituzioni come casa di tutti; come affermazione dell'uguaglianza dei diritti e delle opportunità per ogni donna e ogni uomo; come riconoscimento del pluralismo in tutte le dimensioni; come riconoscimento dell'apporto essenziale che viene anche dalle fedi religiose ad una società libera e giusta; come assunzione del limite nell'azione delle istituzioni e della politica.
Sono obiettivi che tutti dichiarano di condividere. Ma - questo è il punto - ci si divide in realtà sul come perseguirli. E in particolare negli ultimi tempi è spesso prevalsa l'idea che temi «eticamente sensibili» debbano essere regolati dal prevalere di una parte sull'altra. La vicenda della fecondazione assistita ha ulteriormente rafforzato questa convinzione. Non è così. Proprio l'esperienza di anni recenti ci dice che su temi «antropologici e eticamente sensibili» non solo è opportuno, ma è possibile adottare soluzioni ampiamente condivise. Le leggi contro la pedofilia, sulle adozioni, sulle adozioni internazionali, contro la violenza sulle donne, per l'affidamento condiviso sono stati approvati dal Parlamento italiano all'unanimità o a larghissima maggioranza. Così può essere anche oggi e i Ds intendono agire in tale direzione. Difendiamo la legge 194 perché è una buona legge che aiuta le donne a non essere sole in un passaggio di sofferenza quale è sempre l'interruzione di una gravidanza. E ciò non è in contrasto con il perseguire politiche più attive di sostegno alla famiglia, alla genitorialità, alla maternità e alla tutela dell'infanzia. Ci battiamo perché la ricerca possa svilupparsi nel modo più libero, consapevoli che la comunità scientifica ha gli strumenti morali e culturali per valutare e governare gli esiti della sua attività. Crediamo che la scuola pubblica e laica sia insostituibile per la realizzazione del diritto allo studio per tutti. E al tempo stesso che una cultura effettivamente laica non debba guardare con pregiudizio a forme di organizzazione scolastica privata o di ispirazione religiosa. Riteniamo civile e umano che alle coppie di fatto, eterosessuali come omosessuali, si riconoscano strumenti di tutela giuridica, senza che questo metta in causa il valore della famiglia riconosciuto dalla Costituzione.
Ci battiamo perché di fronte alla vita e alla morte gli esseri umani non siano soli e possano avvalersi del diritto e della scienza: per questo vogliamo rendere effettiva la facoltà di testamento biologico, così come non vogliamo considerare esaurita una riflessione, pacata e aperta, sui modi migliori per rendere praticabile la fecondazione assistita. Su tutti questi temi l'Ulivo - luogo di incontro tra riformismi laici e cattolici - può essere strumento prezioso e essenziale per superare antichi steccati e per affermare pienamente il carattere laico dello Stato e della società: non perché una cultura, un'etica, una fede prevalga, ma per unire la società intorno ai valori forti della libertà individuale, della coesione sociale e della responsabilità morale.
Piero Fassino, segretario dei Ds
"Quando c'è l'amore c'è tutto". "No ti sbagli, chella è 'a salute".
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