A Dalmine, pochi chilometri da Bergamo, c’uno stabilimento come tanti altri in quella zona industriale, ma non vi sono bianchi pennacchi dalle ciminiere. Anzi da qual camino lassù, si vede quasi niente.
Quello stabilimento è una " Centrale termoelettrica a fonte rinnovabile " . E che vi si produca energia elettrica lo capiamo quasi subito, visto che a pochi passi c’è una centrale che l’assorbe tutta a beneficio delle popolazioni, che se la vedranno distribuire con risparmi sulla bolletta, davvero considerevoli.
La particolarità di questo impianto è che produce energia elettrica, utilizzando i " rifiuti ".
Insomma, stiamo parlando di un Termovalorizzatori. Uno di quegl’impianti sempre al centro delle polemiche, che nessuno vorrebbe sul proprio territorio, ma che a Vienna, splendida capitale d’Austria, pensate un po’, è praticamente nel centro della città.
Questo vuol dire che gl’Inceneritori ( così si chiamavano una volta ) hanno raggiunto un tal livello di tecnologia, che certo non danno più alcuna preoccupazione.
Per farci capire quanto possa inquinare un impianto come quello di Bergamo, Claudio Sironi, tecnico della REA, la società che l’ha realizzato, propone un paio di significativi riferimenti.
" Fa più danni stare ad un passo dai fumi di una grigliata con gli amici, che respirare l’aria che esce dal camino di questi termovalorizzatori… " O anche " Dovremmo temere certamente di più gli scarichi di due motorini che le emissioni di un impianto così tecnologicamente all’avanguardia ".
Eppure, c’è ancora tanta diffidenza e paura, quando si parla di termovalorizzatori . E molto spesso, viene usato lo spauracchio della diossina, uno degli elementi che dopo i disastri di Severo, fa più paura. Bene questa Centrale di Dalmine, su 150.000 tonnellate di rifiuti ne produce soltanto il 4% di un grammo. Pressoché non rilevabile, dai più sofisticati strumenti a disposizione.
Ma per garantire il massimo della sicurezza, la REA ha affidato ad un istituto di Bolzano il compito di effettuare i periodici controlli indispensabili, per un impianto di questo tipo. E’ considerato l’Istituto più efficiente e severo che esista in Italia, ma soprattutto, in quanto del tutto estraneo a Bergamo ed alla REA, è davvero considerabile un organismo terzo, in grado di garantire obbiettive analisi e verifiche.