..IN UNGHERIA.
10.04.2006
Ungheria al voto, vittoria per il centrosinistra
Vittoria storica per la coalizione social-liberale alle elezioni politiche in Ungheria, le quinte dopo la conquista della democrazia nel 1989 e le prime dopo l'adesione all'Unione europea nel 2004: per la prima volta nella storia post-comunista del paese, sembrerebbe infatti che un governo sia stato riconfermato dal popolo alle urne. La certezza definitiva si avrà al ballottaggio del 23 aprile. Stando ai primi risultati del primo turno elettorale (89% delle schede di lista scrutinate), il governo di coalizione fra il Partito socialista Mszp del premier Ferenc Gyurcsany e il Partito liberale Szdsz risulta confermato e potrà con ogni probabilità governare per altri quattro anni. Il Mszp è a 43,3%, il Szdsz al 6%. Il principale partito di opposizione, il Fidesz (Alleanza dei Giovani democratici) del leader conservatore Viktor Orban va quasi di pari passo con quello socialista (42,5%). Contrariamente alle attese anche il Foro democratico (Mdf), di centrodestra, smentendo i sondaggi della vigilia ce l'ha fatta a superare la soglia del 5%. Immediata l’offerta di alleanza di Fidesz al Foro democratico. «Assieme saremmo in grado di rimpiazzare il governo», ha detto stasera alla tv il capo della campagna elettorale del Fidesz, Antal Rogan. L'Mdf, però, non ha ancora risposto.
I seggi si sono chiusi domenica alle 19:00. L'affluenza è stata abbastanza elevata, ma non eccezionale: poco più di cinque milioni hanno votato, il 65,5% degli aventi a diritto. Nel 2002, al primo turno l'affluenza era 70,53%. In palio sono i 386 seggi del parlamento, di cui 176 seggi uninominali con maggioritario e 210 seggi attribuiti con proporzionale fra le liste con uno sbarramento del 5%. Mezz'ora dopo la chiusura dei seggi, un portavoce del partito di opposizione Fidesz, ha accusato in una conferenza stampa di brogli elettorali il partito socialista di governo Mszp. Replica immediata del portavoce del Mszp che alla tv Mtv ha detto che le elezioni sono state corrette.
Al culmine di una campagna altamente polarizzata, sono stati chiamati alle urne otto milioni di cittadini aventi diritto al voto per scegliere, non tanto fra linee e proposte programmatiche dell'una o dell'altra parte, quanto piuttosto fra i due contendenti, il premier del Partito Socialista Mszp, Ferenc Gyurcsany, 45 anni, ex imprenditore miliardario, e il leader del partito conservatore Fidesz (Alleanza dei Giovani Democratici), l'ex capo di governo Viktor Orban (43). Durante la campagna si è visto di tutto e di più: ricatti, minacce, denunce, pestaggi, furti di computer dell'avversario, schedatura degli elettori simpatizzanti e «nemici».
Stando alla campagna aggressiva del Fidesz, in Ungheria tutto va male. «Si vive peggio di quattro anni fa», recitava lo slogan principale promettendo un cambiamento in meglio in caso di vittoria elettorale dell'opposizione. Cavalcando antiamericanismo e euroscetticismo, il Fidesz ha cercato di coagulare il consenso della destra nazionalista, facendo promesse populiste di mezzo milione di posti di lavoro, riduzione di tasse, sanità gratuita e garantita per tutti, salari aumentati, sussidi per i piccoli imprenditori, nonchè mercato protetto. Per contrapposizione, il premier Gyurcsany ha lanciato un messaggio di tranquillità e prosperità con i fondi futuri dell'Ue (i sussidi di coesione ammonteranno a 3-4 miliardi di euro l'anno).
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=48676
"..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
http://antoniorusciano.blog.kataweb.it/curriculumvitae /
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