Nick: s0f|a Oggetto: La sottile linea bianca Data: 17/4/2006 14.12.53 Visite: 191
Sono una che si è sempre saputa divertire. Non mi sono mai fatta legare da stupidi moralismi o dalla paura di essere considerata una 'facile'. In genere faccio come i maschi. Se uno mi piace glielo faccio capire e il 99% delle volte si finisce a letto. Ho altri piaceri che mi concedo ma il sesso è quello più intenso e pronto-uso che conosca. I greci dicono che la tragedia ha tre elementi base: l'amore, il dolore e la morte. In teoria basterebbe evitare il più possibile uno di questi per avere una vita tesa al sano piacere. Il piacere, però, non lascia traccia. La tragedia sì. Vogliamo guardarci alle spalle e ricordarci di aver vissuto. Dare peso e forma a quello che siamo stati. Così ti ritrovi a prendere quanto più piacere possibile ma, sotto sotto, desideri la tragedia. Desideri un amore che ti faccia male allo stomaco, che ti faccia camminare sola in mezzo agli altri e ripetere ossessivamente sempre lo stesso pensiero. Desideri dolori che ti diano spessore e personalità, che ti donino cose interessanti da raccontare. Desideri la morte perchè è l'unico cambiamento di stato significativo che ci è dato di assistere. Da piccola cercavo di registrare il passaggio dalla veglia al sonno. Anche quello è un cambiamento di stato ma anche quello non era e non è possibile coglierlo. Quindi sono i cambiamenti che ci sfuggono. Specie quando riguardano noi stessi, ne prendiamo coscienza tardi. E già la nostra mente ha lavorato per romanzare questo passaggio, in bene o in male, ma mai come realmente è stato. Un inganno. Come lo era quella lunga linea bianca sul tavolo. Dopo, erano tutti felici e acuti. Iperreattivi e invincibili. Tesi al piacere. Piacere svanito alle prime luci dell'alba. Così, senza tragedia. |