Nick: SpAc3balL Oggetto: Il fruscìo delle lenzuola Data: 17/12/2003 23.38.35 Visite: 170
Iniziò così una storia travagliata e senza fine. Di quelle che anche adesso, se tornano non so dire di no. Lei mi amava davvero tanto. Ed anche io la amavo tantissimo. Ma ero impaurito di questo amore, distante e pericoloso. Non è stata con lei la mia prima volta, ma per me è come se lo fosse stato. Provavo finalmente piacere, in quella stanza di albergo in un centro città che non conoscevo, una città nuova e misteriosa. Sotto la pioggia e nei locali, sulle scale e nel nostro letto, dove il fruscio delle lenzuola cantava canzoni d'amore. Quel fruscio sa sempre scegliere la canzone giusta per le persone che le accarezzano. Sa mettere blues, jazz, classica, dark, metal, reggae, rock, pop e canzonette. Quel giorno mise una canzone d'amore. Era un blues triste, di quelli che sanno di addio. Le lenzuona frusciavano un blues, ed io entravo con dolcezza.Mi preoccupavo per lei,delicatamente gli accarezzavo i lunghi capelli biondi. Le lenzuola continuavano il loro blues, ogni tanto una tromba faceva un assolo accordato ad un movimento veloce dei nostri corpi.Fu piacere, piacere intenso che si aggrovigliava addosso. Ballammo un blues fantastico quella notte d'estate. Ballammo il blues più bello che un uomo può desiderare di ballare. Si muoveva con dolcezza.Diceva che sul mio viso apparivano delle piccole espressioni che gli dicevano come fare, come fare a farmi star bene. Sentire il suo respiro che aumenta. Sentire la mia voglia che mi esplode tra le gambe. E ricominciare la nostra unione. Ci amammo tutta la notte. E poi sfiniti cademmo addormentati. Fu il nostro concerto migliore.
|