Nick: Casual Oggetto: Napoli Mayday 1 Maggio Data: 28/4/2006 14.1.0 Visite: 143
Dal Manifesto/Metrovie di oggi di Rosario Dello Iacovo Sarà imponente la seconda edizione del «Napoli Mayday». Almeno venti i carri allegorici attrezzati con potenti sound-system che partiranno lunedì 1 maggio alle 15,00 da Piazza Mancini per attraversare i quartieri popolari del centro antico e dirigersi verso piazza Dante, dove la manifestazione avrà il suo epilogo. Una giornata internazionale di lotta contro la precarietà, festosa e colorata, nata sei anni fa a Milano che quest'anno si tiene in oltre venti città europee, da Barcellona a Londra, da Palermo a Vienna, da Copenhagen a Stoccolma, con un occhio di riguardo a Parigi che con il movimento contro il Cpe è diventata di fatto il simbolo della resistenza alla precarizzazione. «Contro la precarietà, diritti sindacali, maternità pagata, continuità di reddito per tutti/e» recita il manifesto internazionale che a Napoli viaggia in coppia con un incazzato Pulcinella lavavetri e lo slogan «Generalizziamo la rivolta francese contro la precarietà del lavoro e della vita». «La scelta del Pulcinella non è nuova - spiega Mario Avoletto dell'Area Antagonista - l'abbiamo usato spesso durante le mobilitazioni no-global perché simboleggia lo spirito delle classi popolari della nostra regione, però abbiamo deciso di armarlo di secchio e spatola, come un lavavetri immigrato ai semafori, perché la condizione precaria non ha colori, né nazione, ma è un flagello per l'intera umanità». Una sintesi felice dal chiaro spirito «glocal», con un input legato a una dimensione territorialmente locale e globalizzato semanticamente nei contenuti. A Napoli il «Mayday» è stato preceduto da una lunga serie di riunioni preparatorie, tenutesi al Laboratorio occupato «Ska» di calata Trinità Maggiore, e iniziative. Prima l'occupazione dell'Adecco della scorsa settimana, poi il presidio di mercoledì presso la direzione dell'A.N.M. di via Leopardi per protestare contro il lavoro precario e aprire una vertenza locale per la gratuità dei trasporti e degli altri servizi, poi ancora un'azione di propaganda e comunicazione in via Roma. Poi è stata la volta del movimento contro la Cpe con l'assemblea di ieri a Palazzo Corigliano (Istituto Universitario Orientale) sul tema «Generalizziamo la rivolta francese», alla quale sono intervenuti Laura Kpegli, rappresentante degli studenti di Parigi per la Mayday europea, la rete dei ricercatori precari, il comitato immigrati in Italia, gli studenti per il diritto alla casa e alcuni lavoratori dei call-center. All'assemblea è seguita in serata la «San Precario dance hall» del Malaccio Sound System e del Torreggae Sound System. Oggi, invece, a partire dalle 13,00 San Precario si materializzerà al Centro direzionale, luogo simbolo del precariato cognitivo a Napoli, per un'iniziativa di comunicazione. Sempre sul movimento francese e precarietà si terrà domenica a Officina, nell'ambito delle iniziative per il 15° anniversario del centro sociale, il dibattito «Dalle rivolte della periferia parigina alle battaglie contro la precarietà del lavoro e della vita», con la partecipazione di Omeyya Seddik del «M.I.B.» (Le Mouvement de l'immigration dans les Banlieues di Parigi). «Una fitta rete di appuntamenti che sta preparando adeguatamente il Mayday - dice Antonio Musella, portavoce del Laboratorio occupato "Insurgencia" - e mi sembra il segno di una tendenza ricompositiva nel movimento che è urgente oltre che auspicabile». La sua analisi è rivolta ai centri sociali, al sindacalismo di base, ai lavoratori dei call-center, ai precari della ricerca, «a quella moltitudine di soggetti del mondo del cognitariato per il quale è importante ora uscire dalla fase del "tifo" per il movimento francese e declinare sul nostro territorio il senso vero di quella grande esperienza di lotta. Ci proveremo». È questa la sua promessa. http://www.rifondazione.it / |