Nick: mistery81 Oggetto: L'ALLARME TSUNAMI Data: 4/5/2006 1.10.10 Visite: 87
ROMA - Paura nel Pacifico per un forte terremoto di otto gradi di magnitudo che ha scosso l'arcipelago delle isole Tonga. Il centro per l'allerta tsunami nel Pacifico ha subito emesso un allarme per avvertire i paesi vicini a tenersi pronti, ma dopo circa due ore le prime rilevazioni hanno fatto rientrare l'allerta. Il terremoto, il più forte nella zona di Tonga negli ultimi venti anni, sì è verificato alle 4:26 di giovedì (ora locale, le 17:26 in Italia) ad una profondità di 16 chilometri e a 155 chilometri a sud dell'isola Neiafu di Tonga e a 2.145 chilometri a nordest di Auckland, in Nuova Zelanda. Le prime testimonianze provenienti dall'arcipelago e citate dalla tv Sky e dalla Cnn riferiscono che non si segnalano danni. C'é chi ha raccontato che la scossa si è sentita in varie isole e che è durata trenta secondi. Unico evento anomalo un'onda di cinquanta centimetri che ha raggiunto le coste di due isole del vicino arcipelago di Samoa, ma di un'entità tale da non causare danni. L'allarme lanciato subito dopo il terremoto dal centro di allerta del Pacifico ha fatto temere che potesse verificarsi di nuovo uno tsunami, dopo quello che nel dicembre 2004 provocò morte e distruzione in vari paesi dell'oceano indiano. In allarme erano stati messe soprattutto le Figi e la Nuova Zelanda, ma il centro, che ha sede nelle Hawaii, aveva precisato che l'allerta era stato lanciato solo sulla base di una valutazione della potenza del terremoto e non sulla reale possibilità che l'evento potesse verificarsi. "Ha fatto bene l'osservatorio delle Hawaii a lanciare l'allarme, ma il pericolo di uno tsunami è rientrato", ha detto il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), Enzo Boschi. Il terremoto, ha aggiunto Boschi, "é stato abbastanza forte, ma è avvenuto ad una profondità molto elevata nella crosta terrestre". Non appena lanciato l'allarme, ha proseguito Boschi, si era temuto che il moto della crosta avrebbe generato uno "schiaffo" capace di generare un maremoto. Ma poi il fatto che il terremoto sia avvenuto così all'interno della crosta terrestre ha fatto rientrare l'allarme. L'evento di oggi, ha rilevato il presidente dell'INGV, non è assolutamente confrontabile con il terribile tsunami del 2004, oltre 50 volte più forte e molto più superficiale. Il 26 dicembre di quell'anno, alle 7.59, un terremoto di magnitudo 8,9 colpì il sudest asiatico al largo di Sumatra. Il terremoto generò uno tsunami che viaggiò accumulando una potenza sempre maggiore, fino ad abbattersi prima sulle coste dello Sri Lanka, poi su quelle di Thailandia, Indonesia, India, Maldive e Malaysia, un muro di acqua alto quanto un edificio di tre piani che lasciò dietro di sé morte e distruzione. Onde di forza minore colpirono anche il Kenya e la Somalia. Il bilancio complessivo fu di 200.000 morti, di cui 130.000 solo in Indonesia.
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