Nick: r0TteN Oggetto: Teatro Data: 6/5/2006 17.10.50 Visite: 115
Orbene, non sono amante del teatro, per me è sempre stato un luogo comune, per commedie di De Filippo e compagnia bella, magari qualcosa di scontato inverosibilmente, e nel peggiore dei modi rappresentato dalla classica sceneggiata napoletana. Fortunatamente ho fatto l'esperienza giusta per potermi finalmente sbagliare di come ho sempre interpretato il teatro. Non credo che gli eventi culturali siano a fine di lucro,(tanto nella monnezza in cui viviamo figuriamoci cosa non lo è) ma alcuni eventi credo siano liberi da vincoli commerciali, se non fini solo a auto-prodursi. In Galleria Toledo a Napoli, un gruppo teatrale, diretto da Salvatore Cantalupo, sta proponendo uno spettacolo insolito (magari per me), nel nome di un artista il quale non avevo mai sentito parlare prima, un tale Tarkovskij. Chi sarà mai sto tipo, che mai avrà voluto dire e far capire alla gente ... Beh, andai alla cieca a vedere questa rappresentazione teatrale, si perfettamente alla cieca. Mi aspettavo che so classici e pallosi monologhi, la battutina sghemba... Macchè!! Dun tratto lo spirito di Tarkovskij, un perfetto sconosciuto a mio rigurardo, ha iniziato a danzare, parlare una lingua sconosciuta, a farsi sentire vivo e pulsante fra la gente, mediante un gioco di suoni colori, confessioni, urla, il tutto miscelato da un sapiente gioco degli attori i quali hanno mirato a rendere vive architetture sonore e visive, mediante un sapiente linguaggio del corpo, della voce, orchestrato tralaltro da effetti di luce e atmosfere sonore, tutte deliziosissime pronte ad affinarsi al palato delle emozioni, così Tarkovskij, aldilà che fosse stato un regista del secolo scorso, uomo all'avanguardia nei tempi, i quali ha nettamente contribuito a rendere evolutiva la scena teatrale, è comparso come anima nuda e cruda pronta a rivelare i suoi segreti e le sue intimità, anima dei tempi passati, prepotentemente attuale, comparsa timidamente, forse per renderci ancora partecipe dell'innocenza delle sue piccole rivoluzioni, manifestate propio in ambito teatrale e non solo, visto cosa dice in uno dei suoi monologhi : " "In un mondo dove è una realtà la minaccia di una guerra che può annientare l'umanità, dove i problemi sociali hanno raggiunto dimensioni clamorose, dove le sofferenze umane sono inaudite è indispensabile trovare la strada che conduce verso l'altro uomo. E' il dovere dell'umanità davanti al proprio futuro e di ogni singolo uomo." "Io sono per un'arte che dia all'uomo Speranza e Fede. E quanto più è disperato il mondo di cui parla l'artista, tanto più forse si deve avvertire l'ideale che viene ad esso contrapposto, altrimenti sarebbe impossibile vivere." [Andrej Tarkovskij Insomma un'esperienza viva, concreta non un film non una commediuola, forse è arte, ma di certo è un'esperienza che lascia il suo segno.
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