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PROFILO PSICHICO di Michele Salvemini alias Caparezza.
(la seguente biografia è tratta dal sito www.caparezza.com, tutti i diritti sono riservati, ne è consentito l’utilizzo indicando la fonte) NOME Michele (come Cucuzza. Vabè, anche come Santoro) COGNOME Salvemini (come l’allenatore. Vabè, anche come lo statista) CITTA’ Molfetta (come Giustina del camposanto. Vabè, anche come Riccardo Muti) DATA DI NASCITA 9 Ottobre (come il wrestler Eddie Guerrero. Vabè anche come il cantante John Lennon) ETA’ 32 anni all’anagrafe. 29 secondo sorrisi e canzoni, 22 in chat. PROFESSIONE Cantante e Mass Medium GENERE Musica onanica da camera STATO CIVILE Un tempo, ora è un mezzo teppista SEGNI ARTICOLARI: Ha un tatuaggio nell’uretra: la scritta “TUNNEL” PSEUDONIMO LEGALE Caparezza ALTRI PSEUDONIMI Non ha voluto collaborare PECEDENTI PENALI Non ancora BREVI CENNI BIOGRAFICI Egli fu Mikimix, cantante insignificante, dal cui autodisgusto nacque il se stesso odierno. Questa mutazione è collocabile nell’anno 1998, in cui esce il primo demo ufficiale di Caparezza, intitolato “Ricomincio Da Capa”.
"La leggenda narra che in realtà Mikimix, caduto in una profonda depressione, abbia chiesto al
fratello minore, Caparezza, di ammazzarlo. Le prove furono tutte insabbiate perché il Capa non avrebbe mai sopportato 7 puntate di Porta a Porta dedicate all’argomento."
Dopo aver prodotto 2 demo per se (recensiti anche da Tutto e Biz) e 4 demo per altri, e dopo aver
partecipato a svariati mixtapes e contest (tra cui il Dolium Bass Jam), Caparezza realizza il suo
primo cd ufficiale dal titolo “?!”, attraverso l’etichetta “dipendente” ExtraLabels.
Corre l’anno 2000.
"I malpensanti sostengono che il Capa non ami termini come “jam, contest, mixtapes, Mc e
freestyle” . Non è vero. Egli adopera questo tripudio di consonanti per aumentare la salivazione
del cavo orale prima di ogni esibizione. Ogni altra applicazione gli appare straordinariamente
fuori luogo."
L’uscita di “?!” permette a Caparezza di tenere una serie di concerti sul territorio nazionale e di partecipare tra i gruppi del Brand New Tour. Egli si esibisce con una band che suona dal vivo, sorprendendo chi si aspettava il tipico dj set.
"La scelta di una band è da imputarsi alla sua avversione per il karaoke. Il Capa ha infatti lavorato
in un villaggio turistico come animatore, esperienza che non ha mai ritenuto edificante.
“Non voglio essere simpatico a tutti”-disse in quell’ occasione-“non sono uno stewart”."
L’esperienza live fu trascinata nel suo secondo lavoro ufficiale, dal titolo “Verità Supposte”,
stampato 3 anni dopo dalla solita ExtraLabels, e prodotto da Carlo U. Rossi. Il disco, più suonato
del precedente, fu accompagnato da un tour, anch’esso più suonato del precedente… Persino
Caparezza non sfuggì a questa regola.
"Più che suonato il Capa divenne demofobico e misantropo. Tutto questo fu scatenato da una fan
ossessiva che, sollevando un bambino, prese ad urlargli “ Toccalo, guarisci mio figlioooo…”
“Verità Supposte” fu davvero un successo, vendette oltre 100.000 copie
e il tour di Caparezza divenne inarrestabile. Il pezzo “Fuori dal Tunnel” fu suonato ovunque, pure
nei frullatori (e pensate che fu il terzo singolo dell’album).
"Da Amadeus alla De Filippi, non c’era conduttore che non abusasse di quella canzone in tv.
Si narra che il tastierista del Capa, irrompendo nella sua stanza, sorprese il Nostro con una
Walter PPK puntata sulla tempia. Stava guardando un trenino di figuranti alla cui motrice c’era
Michele Cucuzza che ancheggiava sulle note di “Fuori Dal Tunnel”.
Grazie a “Verità Supposte” Caparezza poté esibirsi in ogni dove, dai centri sociali al Festivalbar,
dal Club Tenco al carnevale di Putignano, ricevendo svariati premi tra cui: il premio Carosone,
il Premio Lunezia e soprattutto il premio de “L’Altra Molfetta”. "Fu così che il Capa venne identificato come cantautore “trasversale”. “Trasversale è un aggettivo che coniano per le persone di cui non sanno che cazzo scrivere”- fu il lapidario commento del compositore.
A Gennaio del 2005 esce così un DVD a testimonianza di tutto il percorso artistico delle ultime
esperienze di Caparezza, dal titolo “In Supposta Veritas”, con il concerto tenuto nella sua città
(Molfetta) e un delirante guazzabuglio mediatico in cui l’artista si racconta attraverso talk-show,
pupazzi animati, soap opera e quant’altro con la complicità dei suoi amici della Vertigo Imaging
di Bitonto.
"Durante le riprese pare che il Capa sia morto. Nelle ultime scene il suo volto sarebbe stato
riprodotto al computer. Sempre con l’ausilio delle nuove tecnologie sono stati rimossi dalla
pellicola i numerosi discografici che irruppero sul set per appropriarsi avidamente dei nastri
necessari all’uscita dei suoi album postumi."
Il direttore del centro di igiene mentale e fisico
dott. Kojay Gutzemberg
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