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Nick: Mojito_
Oggetto: Copia e incolla
Data: 11/5/2006 14.18.47
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Ecco un copia e incolla.
Ma questo è un copia e incolla che ho fatto dal mio pc,perchè questo racconto resta uno di quelli più belli che ho letto da quando bazzico sta pazziella.
Dato che non tutti all'epoca dei fatti erano presenti (ad esempio Sunrise82)....ve lo ripropongo.
Ah,non è mio,ma di un buon amico ca secondo me prima era molto più parioso e meno politico!
Ecco a voi:
Lavoro nel campo dello spettacolo e dell'organizzazione di eventi. In genere ho a che fare con gruppi musicali in qualche modo affini al mio modo di vedere le cose, ma non sempre va così, a volte sono costretto a relazionarmi a delle persone e degli ambienti assolutamente sgraditi.
E' il caso della presentazione di un'automobile che ho organizzato domenica a Napoli, non la cito per non far loro ulteriore pubblicità, ma si tratta della versione sportiva di una micro-macchina molto diffusa nella nostra città. Il nuovo modello costa appena 20.000 euro, ma in compenso il modello di punta arriva a 27.000. La giornata inizia alle 9 di mattina (un trauma soprattutto di domenica) vengono a prendermi a casa con una mercedes classe S da 80.000 euro, con tanto di tv, frigo bar, mega stereo, interni in pelle umana, ecc. Indosso un vestito grigio, con cravatta regolamentare, sono a disagio non indassavo un vestito dal matrimonio di mio fratello e diciamo che non è proprio il mio tipo di abbigliamento preferito. Entro in macchina e un perfetto yes man mi da il benvenuto con un "buongiorno dottore", condito da un sorriso fresco come una rosa di plastica. Vorrei dirgli che non sono laureato, ma scopro nei successivi dieci minuti che questi valenti funzionari si chiamano sempre dottore tra loro e, inutile dirlo, quasi nessuno di loro è laureato. Non spreco parole, memore delle avvertenze di mio cugino che mi ha passato il lavoro, sulla assoluta allergia dei personaggi a qualcosa che somigli vagamente alla parola sinistra e a me è facile che mi scappa qualcosa di compromettente, quindi resto abbottonato e mi faccio i cazzi miei. Mitico il suo racconto del mega presidente della Campania di questa azienda automobilistica che alla vista del quotidiano la Repubblica fra i giornali che avrebbero dovuto ospitare la campagna di lancio della vettura, aveva strappato il foglio ululando: "mai e poi mai i miei soldi in mano ai COMUNISTI". Sorrido sotto il baffetto colombiano pensando che se la repubblica è un giornale di comunisti io sono Madre Teresa di Calcutta e si fa strada nella mia mente l'idea di acquistare una copia de Il manifesto e lasciarla cadere distrattamente sul tavolo, una volta arrivati in concessionaria. Ma lascio perdere, mio cugino mi ucciderebbe e poi che cazzo posso mai fare guerre 24 ore su 24?
In macchina ci sono due funzionari, i due yes-man parlano tra loro tutti eccitati dall'evento e poi mi chiedono tutto a posto con la Chappini? Gli rispondo si tutto bene abbiamo appuntamento fra mezzora sul lungomare, arriverà con il suo manager. Ma, continua uno di loro untuoso come un uliveto di puglia, nel cachet è previsto anche un tet a tet con la signorina? E da il gomito all'altro mentre ridacchiano felici della splendida battuta. Lo gelo e gli rispondo che pur apprezzando lo spirito (BLEAH !!!) e comprendendo le umane ragioni del suo interesse, la signorina Chiappini non è disponibile per questo tipo di prestazioni. Attimo di imbarazzo, silenzio, poi fa beh scherzavo, io gli dico nessun problema, basta essere chiari. Arriviamo all'appuntamento e vedo per la prima volta in vita mia la Barbara e devo dirvi cari amici che è davvero un gran pezzo di figliola. Bel viso, curve da panico, culo da nera, pur essendo un prodotto genuino della pianura padana. Arriviamo alla rotonda Diaz in un attimo si crea il panico e i napoletani non mi deludono accogliendola con un coro di "comm è bon", "e c chaivaton", "e ca facess", la classe non è acqua dico a me stesso, respiro profondamente e m'immergo nella folla. Si fanno le presentazioni, mi s'incolla un funzionario della sede romana dell'azienda che vuole a tutti i costi proporre l'evento nella capitale. Gli dico nessun problema, parliamo del più e del meno, poi mi fa mi sono laureato al cepu in un anno e mezzo, ho fatto gli esami con "professori amici" altrimenti perchè avrei speso tutti quei soldi, ma è stato un ottimo investimento, adesso ho una richiesta dalla mediaset mi vogliono a tutti i costi ma io costo e ride dello squallido gioco di parole, poi sai io sono anche di forza italia e mi mostra compiaciuto una spilletta che il mio spirito di sopravvivenza aveva inconsciamente rimosso. Ringrazio l'inventore degli occhiali da sole, lo congendo dopo esserci scambiati i numeri di cellulare recupero la Chiappini e il suo manager e ci involiamo verso la concessionaria. Altro bagno di folla, altra sfilza di irripetibili epiteti, centinaia di calendari e cartoline autografate vengono distribuiti ad un pubblico estasiato. Riusciamo a schiodare e ce ne andiamo al ristorante, a tavola tutti fanno gli splendidi con complimenti degni dei bigliettini dei baci perugina, offerte di matrimonio, indimenticabili week end a capri e sorrento. Ma inaspettatamente la tipa parla quasi solo con me, parliamo di musica, di gruppi, mi confessa che le piacerebbe fare un disco, che vorrebbe sposarsi, che non vorrebbe lavorare più, mi dice del suo disgusto per la gente del jet-set che è costretta a frequentare e che la vuole accanto solo per esporla. Oh, ero partito pieno di pregiudizi, invece la ragazza mi piace, completamente diversa da come me l'aspettavo. Poi in tempi di anoressia dilagante mi piace vederla spazzolare una portata dopo l'altra, mangia con gusto ed è davvero un bello spettacolo. A un certo punto ci incrociamo davanti al bagno, lei mi guarda e fa ma dimmmi una cosa che ci fai in mezzo a questa gente? E io le dico Barbara senza offesa la stessa cosa che fai tu: una marchetta. Ride e io la imito, ci guardiamo intorno e forse pensiamo la stessa cosa: che tristezza un mondo dove per vivere devi vendere te stesso.
Noi proveniamo tutti da una fabbrica.
A volte la fabbrica produce delle macchine difettose che non funzionano, perciò le mettono qui.
Le macchine difettose non lo sanno di essere difettose, ma quelli della fabbrica lo sanno.
Loro sanno che tu sei una m
