Nick: Marione Oggetto: Che schifo. Data: 13/5/2006 13.25.25 Visite: 182
NAPOLI - E' un fiume in piena che sta travolgendo il pianeta calcio. Sono usciti dal fascicolo aperto dalla procura di Napoli tutti i nomi delle 41 persone indagate e invitate a presentarsi davanti ai pm. Sono nomi di primo piano. Dirigenti di club come Luciano Moggi e Antonio Giraudo e il milanista Leonardo Meani, presidenti e proprietari come Andrea e Diego Della Valle e Claudio Lotito, quadri federali come Franco Carraro e Innocenzo Mazzini, una lista di arbitri lunghissima tra i quali De Santis e Dondarini, i designatori Bergamo e Pairetto. Ma anche agenti, finanzieri e un giornalista. Anche il nome del ct della Nazionale Marcello Lippi compare ma nell'inchiesta romana e, dalle intercettazioni, risultano delle pressioni di Moggi su Lippi per quanto riguarda le convocazioni in Nazionale. Il direttore generale bianconero voleva che gli azzurri fossero convocati anche "in relazione ai contingenti interessi" della stessa Juventus. In questa prospettiva, sono state intercettate alcune telefonate prima e dopo la partita Italia Bielorussia del 13 ottobre 2004. In particolare il 12 ottobre Moggi e Giraudo fanno riferimento, in una telefonata, a una precedente conversazione con Lippi in cui Moggi avrebbe dato disposizioni tecniche sulla scelta della formazione della Nazionale. In un'altra telefonata, del 14 ottobre, giorno successivo alla partita, è lo stesso Lippi - scrivono i magistrati - che parla con Moggi della formazione schierata, e quasi chiede rassicurazioni sulle scelte fatte, con particolare riferimento all'esclusione di Cannavaro, richiesta da Moggi. A Napoli, invece, negli inviti a comparire, per 13 indagati si ipotizza l'associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, per 24 la frode sportiva, per due la violazione del segreto d'ufficio e altri due il peculato. I magistrati delineano anche quella che assomiglia a una "cupola": a loro i pm contestano l'"aggravante di aver promosso, costituito ed organizzato l'associazione" a delinquere: Moggi, Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto, e De Santis. Oltre a questi, ma senza l'aggravante, l'ex presidente dell'Aia Tullio Lanese, l'ex segretaria della Commissione arbitri (Can) Maria Grazia Fazzi, il responsabile degli assistenti della Can Gennaro Mazzei, il segretario della Figc Francesco Ghirelli, l'arbitro Pasquale Rodomonti, l'assistente Duccio Baglioni e il giornalista Ignazio Scardina. Per Moggi e Giraudo si ipotizza anche il reato di concorso in sequestro di persona in riferimento a un episodio avvenuto al termine della partita Reggina-Juventus del 6 novembre 2004, conclusasi 2-1 per i calabresi, quando i due dirigenti avrebbero chiuso a chiave negli spogliatoi l'arbitro Paparesta e i suoi collaboratori Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro. Ma l'elenco è incompleto. Ci sarebbero altri indagati per i quali non è stato emesso l'invito a comparire. Un terremoto che riguarda venti partite del campionato 2004/2005: 19 di serie A e una di serie B. Lunedì a Roma è fissato un interrogatorio di Luciano Moggi, ha confermato il procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore. Va ricordato comunque che essere iscritti nel registro degli indagati non significa aver commesso il reato, ma solo che i magistrati stanno appunto indagando su episodi e comportamenti sospetti. Secondo i Pm gli indagati avrebbero messo in piedi un'organizzazione che punta a controllare e condizionare il calcio italiano nell'interesse della Juventus e di società amiche con la realizzazione di ingentissimi profitti. Questa mattina i carabinieri sono andati nella sede della Federcalcio dove sono rimasti quasi quattro ore per consegnare gli inviti a comparire della procura di Napoli ad alcune delle persone coinvolte. Quindi è scattata la perquisizione a casa del presidente dimissionario Carraro. E quasi contemporaneamente i carabinieri si sono presentati anche al centro tecnico di Coverciano per consegnare gli inviti a comparire destinati agli arbitri che sono riuniti da ieri sera insieme al designatore, Maurizio Mattei e al presidente dell'Aia, Tullio Lanese (indagato). Poi i militari sono arrivati anche nella sede dell'Associazione italiana arbitri a Roma. Oltre a consegnare gli inviti a comparire, i carabinieri hanno anche raccolto documenti e materiale informatico dalla sede della Federcalcio. La Figc ha fatto sapere attraverso un comunicato che alla magistratura sarà assicurata "piena collaborazione" e sarà nominato come avvocato difensore della stessa Figc, "in quanto persona offesa", Tito Lucrezio Milella. Ho sentito poco fa le ultime intercettazioni. Sono sdegnato. oh... oddio!!! |