Nick: T-34 Oggetto: INCHIESTA DA IL MATTINO Data: 16/5/2006 21.19.36 Visite: 170
Due dossier, cinquanta pagine stampate al computer che rappresentano le prime conclusioni cui la Digos è giunta per esaminare i candidati in odor di camorra. Questa sera la relazione finirà sul tavolo degli invitati al comitato per l’ordine pubblico, convocato in via urgente dal prefetto di Napoli Renato Profili, allarmato dalla denuncia affidata ai giornali dal sindaco Rosa Iervolino e dall’assessore regionale alla Formazione Corrado Gabriele. Proprio Gabriele aveva puntato il dito contro «figli di boss» che oggi si sono dati alla politica. Tra i nomi fatti, quello di Nunzia Stolder, figlia di Raffaele. «Posso dire solo che sono estranea a qualsiasi fatto di camorra - replica al Mattino la signora Stolder - Il mio carico pendente è pulitissimo, sono una brava persona. Pensino ai loro guai, quelli del centrosinistra. Tutto questo parlare per una piccola candidatura alla municipalità mi stupisce. Chi in Forza Italia mi ha offerto il posto in lista? Nessuno: mi sono presentata da me», conclude. E veniamo alle indagini in corso. In realtà la Digos di Napoli lavorava ai riscontri sulle candidature presentate per le prossime amministrative già da diversi giorni. E da quel certosino lavoro fatto di incroci e valutazioni tra ciò che emergeva al Centro elaborazione dati della Questura con quello che emergeva dal casellario giudiziario, le sorprese non sono mancate. Sorprende e allarma il numero delle persone «attenzionate». Venti le candidature sospette per il Consiglio comunale; un centinaio (ma qui le cifre potrebbero diventare più alte) per quel che riguarda le municipalità, i parlamentini di quartiere. Spulciando il dossier che questa sera finirà nelle mani - tra gli altri - del procuratore Giovandomenico Lepore e del procuratore aggiunto Franco Roberti, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, vien fuori di tutto. Qualche esempio. Oltre a una ventina di persone indagate o in qualche modo considerate dalle informative degli organi di polizia come «riconducibili» a organizzazioni criminali camorristiche, nel cahier de doleance dei candidati sospetti c’è spazio per chi ha avuto a che fare con la legge per tanti altri reati. C’è il candidato che nella fedina penale porta come una macchia la «spendita senza concerto di monete false» e quello (in realtà non è solo, ce ne sono almeno una decina) che è sottoposto a indagini per emissione di assegni falsi; c’è chi è indagato per bancarotta fraudolenta e chi sta subendo un processo per violazione di sigilli. Non mancano altre tipologie a dir poco inquietanti di candidati: uno è stato addirittura già processato (e condannato in Corte d’Appello) a due anni per furto, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Tra i candidati ci sono anche indagati per truffa, furto e persino per pornografia minorile. Anche molte donne sono coinvolte in queste indagini.
"..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
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