Nick: T-34 Oggetto: re:da il mattino di ieri Data: 17/5/2006 14.29.10 Visite: 38
Candidature, sul voto le mani di quattro clan GIUSEPPE CRIMALDI LUIGI ROANO Un esercito di aspiranti candidati a consigliere comunale e alle municipalità è sotto inchiesta per reati gravi. C’è di tutto: si va dall’associazione per delinquere di stampo camorristico alla bancarotta fraudolenta. Complessivamente sono almeno 150 le persone «attenzionate» dalla Digos. Una ventina i candidati al Comune indagati o anche solo noti alle forze dell’ordine come contigui o addirittura collusi con i più temibili clan di camorra. Più di 100 quelli candidati ai parlamentini di quartiere. Ma il numero - assicurano gli investigatori - è approssimato per difetto. Di questo oggi si occuperà il comitato per l’ordine pubblico convocato dal prefetto Renato Profili per le 17,30. Vi parteciperà anche il procuratore Giovandomenico Lepore: «Di fronte a un rischio di inquinamento che appare reale - ha spiegato Profili - abbiamo deciso di convocare subito il comitato». Il prefetto ha così raccolto - oltre agli allarmi lanciati dal sindaco - anche la sollecitazione di Giuseppe Gambale, capolista della Margherita ed ex componente della commissione parlamentare antimafia, Quattro i clan che starebbero cercando di mettere le mani sulla città : i Cuccaro, attivo nella zona orientale, i Mazzarella al Mercato-Pendino, i Misso alla Sanità e i Contini al Vasto-Arenaccia. Il fenomeno dei candidati con pregiudizi o anche solo indagati per reati vari, non solo l’associazione camorristica per i candidati alle Comunali è trasversale e colpisce quasi tutti i partiti, senza distinzioni. Immuni solo Rifondazione e i Ds, stando a quanto accertato dagli inquirenti, almeno fino a oggi. Proprio la Quercia oggi incontrerà il questore Oscar Fioriolli che ha concesso a Roberto Barbieri e a Massimo Brutti un faccia a faccia ad horas. I controlli sono scattati un minuto dopo la deposizione delle liste, certosino il lavoro che la Digos sta svolgendo in queste ore incrociando le varie banche dati. Al vaglio degli investigatori ci sono intercettazioni telefoniche e ambientali che potrebbero chiarire presto la situazione. Ad ogni modo il quadro più pesante si registrerebbe - secondo indiscrezioni - sulle candidature alle Municipalità dove praticamente un candidato su due avrebbe problemi. Intanto, Franco Roberti, capo del pool della Dda che sta indagando sulla vicenda, frena sulla possibilità che la Iervolino possa essere ascoltata a breve, come invece era trapelato nella mattinata di domenica: «Non sappiamo ancora - dice - se sia il caso di ascoltare il sindaco. E per ora non prevediamo di ascoltarla». Ma la Iervolino rilancia: «Certo che sono pronta ad andare in Procura, un secondo doopo la convocazione corro. Ho moltissime cose da dire, spero che la chiamata arrivi al più presto». Fra i politici le fibrillazioni sono forti. Oggi l’avvocato Sebastiano Giaquinto, rappresentante legale del candidato sindaco della Cdl Franco Malvano, si recherà a Palazzo di Giustizia per presentare un esposto nel quale si chiede ai magistrati inquirenti di svolgere rigorose indagini per evitare «ombre e sospetti che possono inquinare il voto del 28 maggio». Il governatore Antonio Bassolino sulla questione è molto attivo: «Non lascio Napoli neanche per un minuto, la cosa importante è che l’inchiesta non è partita dopo il voto ma prima, e inevitabilmente alza la soglia di attenzione verso i pericolo di infiltrazioni. Mi auguro che qualche fetente sia un po’ più attento». Immediata la replica di Malvano: «Sono d’accordo con Bassolino quando invoca la rapidità degli accertamenti ma non con la Iervolino, se ha elementi vada in Procura e dica quello che sa». http://ilmattino.caltanet.it/mattino/view.php?data=20060516&ediz=NAZIONALE&npag=32&file=CANE.xml&type=STANDARD "..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."
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