Nick: billycorg Oggetto: mio consiglio letterario Data: 19/5/2006 20.31.14 Visite: 137
Freakeconomics - Il calcolo dell'incalcolabile di Steaven D. Levitt e Spephen J. Dubner Il libro comincia con il panegirico del giovane economista Levitt; anche uno spazio all'inizio di ogni capitolo è riservato ai commenti entusiasti della stampa che lo ha recensito. Da ciò sembrerebbe che Levitt (economista: la mente) e Dubner (giornalista: il braccio) vogliano condizionare il lettore a loro favore, proprio loro che, come spiegato nel libro, sono particolarmente affezionati al tema del condizionamento nelle opinioni di massa. Un trattato scritto con queste premesse, non può non suscitare qualche ripulsa, almeno da parte mia. Il libro è comunque a tratti interessante, a tratti divertente ed agevole da leggere. Tranne alcune intuizioni particolarmente brillanti, e che sono valse a Levitt la notorietà e il successo presso il pubblico americano, non mi sembra che i suoi contenuti siano proprio una scoperta. Mi stupisce che il suo metodo di lavoro, che si basa sull'analisi di fenomeni del tutto non relazionabili tra di loro e spesso difficilmente quantizzabili - che cosa accomuna maestri e lottatori di sumo? - non fosse già stato adottato nelle ricerche economiche e sociologiche, vista la capillarità con cui vengono effettuati gli studi in questi campi. Una nota dolente, il prezzo del libro è decisamente frutto del calcolo di un economista. riporto un brano del libro. [...] Se pensate che molti esperti usino gli elementi in loro possesso a vostro detrimento non vi sbagliate. La sussistenza dell'esperto dipende proprio dal fatto che lui ha le informazioni e voi no. O dal fatto che vi sentiate talmente disarmati davanti alla complessità di un'operazione da non sapere comunque che uso fare delle informazioni, quand'anche le aveste. O che siate ancora talmente in erba da non avere l'audacia di misurarvi con un esperto blasonato come lui. Se il dottore vi suggerisce l'angioplastica - nonostante alcune ricerche paiano indicare che l'angioplastica fa ben poco nella prevenzione dell'infarto - difficilmente penserete che il vostro medico stia approfittando dell'asimmetria informativa per spillarvi qualche migliaio di dollari in combutta con il collega. Eppure, come il cardiochirurgo dell'Università del Texas, David Hillis, ha illustrato al New York Times, per un medico possono vigere gli stessi incentivi economici che per un concessionario d'autovetture, o un impresario di pompe funebri, o un gestore di fondi. «Se l'internista manda i pazienti dal cardiochirurgo e quello risponde che l'intervento è superfluo, ben presto l'internista smetterà di mandarglieli.» Forti dell' informazione in loro possesso, gli esperti riescono ad agire su una tacita ma colossale leva: la paura. Paura di essere ritrovati riversi sul pavimento del bagno a meno di non farsi fare l'angioplastica. Paura che il caro estinto faccia una brutta fine sottoterra a causa di una bara scadente. Paura che in una collisione un'auto da 25.000 dollari si accartocci come un foglio di carta mentre quella da 50.000 proteggerà voi e i vostri cari in un'indeformabile gabbia d'acciaio. La paura indotta dagli esperti di marketing non è paragonabile al terrore seminato dal Ku Klux Klan o altre associazioni eversive, ma si regge sugli stessi meccanismi.[...] ILLUMINANTE!
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