Seggi aperti in Montenegro per il referendum sull'indipendenza dalla Serbia. Lunghe file di giovani e anziani si sono già formate ai seggi nel centro di Podgorica, la capitale. Pochi i dubbi sull'esito delle votazioni. Per il via libera alla secessione, il referendum richiede una partecipazione minima del 50% degli aventi diritto e un totale di sì pari al 55% dei votanti.
Concordata con le parti dal mediatore dell'Unione europea, lo slovacco Miroslav Lajcak, questa maggioranza è stata fissata per evitare qualsiasi contestazione. Bruxelles ha cercato così di stemperare le polemiche che hanno accompagnato la campagna elettorale, ponendo un "target" alto per il fronte indiepdentista.
Il risultato potrebbe essere sul filo di lana: gli ultimi sondaggi diffusi davano i paladini dell'indipendenza a ridosso della fatidica soglia del 55%, forti soprattutto del voto dei montenegrini etnici e del sostegno della minoranze albanese e di quella bosniaca.
I primi exit polls sono promessi per una mezz'ora circa dopo la chiusura delle urne. I votanti sono poco meno di mezzo milione (484.718 per la precisione) e hanno tempo sino alle 21 per esprimere la loro preferenza. Semplice e inequivocabile la domanda sulla scheda: "Volete voi che il Montenegro diventi indipendente, uscendo dall'unione con la Serbia?"
![]() ![]() |
![]() |
![]() |