Fantastica quella volta che ho parlato a Eltsin per venticinque minuti della Csce, la Conferenza per la sicurezza e la cooperazione europea, e non sapevo cosa fosse. Eravamo a cena. Eltsin si lamentava che l'Europa non lo aiutava a risolvere la crisi in Cecenia attraverso la Csce. Io mi dicevo: chissà di che parla. Finisce, silenzio, finché lo svedese Carl Bildt per toglierci d'imbarazzo dice: "Abbiamo qui il presidente di turno, chiediamolo a lui". E si gira verso di me. Io sussulto, poi sento i tricolori che sventolano alle mie spalle, capisco che non posso fare una figuraccia per il mio Paese. E comincio a parlare e per venticinque minuti discetto di Cecenia, Europa, guerre. Alla fine Mitterand mi dice: "Bene, la questione è nelle tue mani". Quale?, mi chiedo io. Appena finisce la cendo prendo Felipe Gonzales da parte e gli chiedo: "Ma tu lo sai che cos'è la Csce?". Lui comincia a ridere, non si ferma più, e finisce seduto per terra tanto che lo devo raccogliere...(Corriere della Sera, 2 febbraio 1998)
Be'? Non sapete che questo è un vertice informale? Ma stavo scherzando! Era per creare amicizia, cordialità, simpatia, rapporti affettuosi nelle riunioni... (cercando di spiegare il gesto delle corna sul capo del ministro spagnolo Joseph Piquet al vertice dei ministri degli Esteri europei di Caceres, in Spagna, 8 febbraio 2002). Poi si leva le scarpe davanti agli attoniti giornalisti di tutto il mondo:
L'ho detto anche a pranzo ai miei colleghi ministri: è falso come leggo oggi su alcuni giornali come L'espresso che porto le scarpe coi tacchi alti: guardate!
Ormai la Russia di Putin è matura per entrare nell'Unione Europea. E sono convinto che questo accadrà, deve accadere (28 maggio 2002). Immediate smentite del presidente della Commissione europea Romano Prodi e del presidente francese Jacques Chirac.
Mi hanno chiesto perché ho parlato in inglese. È che non riesco a leggere né il cinese né l'arabo... (Agi, 13 settembre 2002). Berlusconi ha appena finito di tenere in uno strano inglese, lingua a lui sconosciuta, il suo discorso all'Assemblea generale dell'Onu. In realtà ha imparato a memoria un testo onomatopeico, preparatogli da altri con le parole "fonetiche", cioè scritte come si pronunciano. Lo conferma due giorni dopo il presidente della commissione Esteri della Camera Gustavo Selva: "Posso confermare che l'impiego del tempo dedicato allo studio della fonetica ha sottratto ore al sonno di Berlusconi (Corriere della Sera, 18 settembre 2002)
Nel bel mezzo del discorso di Chirac in Canada, Berlusconi si è alzato e ha cominciato a distribuire orologi agli altri leader, con un delizioso sprezzo politico (dalla cronaca del Time, 15 luglio 2003)
Capisco che si sta parlando di grandi problemi, ma sono digiuno da ieri e vorrei andare a pranzo (interrompendo una conferenza stampa con Putin sulla guerra in Iraq, Agi, 29 luglio 2003)
Ma come: io vado a Istanbul al matrimonio del figlio di Erdogan, sono l'ospite d'onore, faccio un gesto gentile come un accenno a un baciamani che mette un po' in imbarazzo perché da loro non si usa che l'ospite d'onore si inchini davanti a chicchessia, e da noi anziché parlare del successo del nostro Paese e di come siamo considerati all'estero, montano su una polemica contro di me? Be', è incredibile. Le cose devono cambiare (Corriere della Sera, 18 agosto 2003). In realtà, l'imbarazzo che ha creato un mezzo incidente diplomatico-religioso dipende da ben altro: nelle nozze islamiche, nessun uomo può toccare la sposa. Figurarsi farle il baciamano, come l'ignaro Berlusconi ha fatto.
Silvio Berlusconi si guarda intorno e propone: "Ragazzi, parliamo di donne". Racconta la barzelletta dell'elicottero che cade, ma il primo ministro polacco è ancora in sedia a rotelle per un incidente aereo. Il silenzio si diffonde in stanza. Il problema europeo era difficile da risolvere, ma Berlusconi ha contribuito molto al fallimento (cronaca di George Parker sul vertice Ue a Bruxelles, Financial Times, 15 dicembre 2003)
Vorre qui ricordare l'attacco del comunismo alle Due Torri... (serata di gala con Bush a Washington, 21 maggio 2004). I presenti, convinti che l'attentato fosse opera di Al Qaeda, lo guardano esterrefatti.
L'Unità, consultando il sito del Federal Register degli Stati Uniti, ha scoperto che gli omaggi di Palazzo Chigi a Bush e agli altri uomini dell'amministrazione, fra orologi, porcellane e merci varie, hanno toccato un valore di 27.813 dollari nel 2001; nel 2002 il totale è salito a 76.664 dollari, per assestarsi a 42.185 nel 2003. Nello stesso triennio, solo l'Arabia Saudita degli sceicchi ha stanziato più denaro pubblico per gli americani (cronaca de L'espresso, 2 settembre 2004)
Washington. Incontro Bush-Berlusconi, conferenza stampa. Un giornalista italiano pone una domanda sulla questione degli elicotteri: Berlusconi si è inserito immediatamente tessendo le lodi della Lockheed che utilizza elementi progettati dall'Agusta Westland, controllata anglo-italiana della Finmeccanica SpA, industria italiana del settore difesa: "L'unica cosa che posso dire è che volo su questi elicotteri da trent'anni, e sono ancora qui" ha detto Berlusconi a proposito degli elicotteri Agusta Westland. "E non ti sei mai sfracellato - ha detto Bush - è un buon punto di partenza..." (cronaca del Washington Post, 5 gennaio 2005)
Guiderò personalmente una missione di imprenditori in Africa per esaminare le possibilità di intervento (il Messaggero, 27 luglio 2001). Mai vista quella delegazione in Africa.
Bisogna accorciare i tempi degli interventi perché la nostra non sarà una tragedia, ma anche noi abbiamo fame (al vertice mondiale della Fao a Roma, interrompendo il presidente del Togo Gnassingbè Eyadéma che sta spiegando la tragedia del Malawi, dove 13 milioni di persone stanno morendo di fame, la Repubblica, 11 giugno 2002).
Grazie di essere stati con noi, il pranzo è pronto, spero che il menu sia totalmente italiano, in questo caso sarete soddisfatti (dopo il discorso dell'ultimo oratore, che ha appena spiegato come nel mondo ogni quattro minuti un bambino muoia di fame).
Dovresti dimagrire un po' (al direttore della Fao, il senegalese Jacques Diouf, Ansa, 13 giugno 2002)
Ecc. ecc. 470 pagg. così
Fonte: Le Mille Balle Blu, Peter Gomez e Marco Travaglio, Biblioteca Universale Rizzoli
