Nick: Daniele84 Oggetto: Chili di troppo? Data: 30/5/2006 12.1.45 Visite: 159
CHILI DI TROPPO? PUO' ESSERE COLPA DI UN BATTERIO INTESTINALE ROMA - Chili di troppo? E' colpa anche di un batterio che alberga nel vostro intestino e fa sì che il tratto digerente assorba più calorie dalla stessa quantità di cibo. La scoperta è di Samuel Buck della Washington University di St Louis, Missouri, ed il microbo reo di attentare alla vostra linea è chiamato Metanobrevibacter smithii. Secondo uno studio su topi presentato al meeting in corso ad Orlando della American Society for Microbiology, quando il batterio è presente nell'intestino gli animali sono più grassi; se ciò fosse vero anche per l'uomo significherebbe che in realtà le tabelle nutrizionali applicate alle confezioni dei cibi non hanno un valore oggettivo, ma le calorie fornite da un prodotto dipenderebbero dalla nostra flora intestinale. Lo studio, che sarà a breve pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, suggerisce quindi che alcuni batteri potrebbero favorire o sfavorire il successo di una dieta e quindi studiare e regolare la flora intestinale di individui in sovrappeso potrebbe entrare tra le strategie terapeutiche nella lotta all'obesità. Il nostro intestino è un universo costellato di microbi, ne contiene tantissimi che, in condizioni normali, non solo sono del tutto innocui ma sono anche nostri preziosi alleati in quanto digeriscono ciò che il nostro intestino da solo non è in grado di digerire. Per esempio le fibre degli alimenti vegetali, verdure, frutta e cereali integrali sono il loro cibo preferito e i processi digestivi messi in atto da loro favoriscono anche il transito intestinale. Methanobrevibacter smithii, presente nell'85% delle persone, fa parte di questi commensali intestinali, la sua è però una funzione particolare e di profondo impatto sulla salute e il buon funzionamento dell'intestino. Infatti Methanobrevibacter smithii è una sorta di microscopico inceneritore che brucia tutti i prodotti di scarto di altri batteri trasformandoli in metano che poi il corpo espelle. Se non facesse ciò i prodotti di scarto si accumulerebbero a tal punto che gli altri batteri non riuscirebbero più ad espletare le proprie funzioni digestive su fibre e altre sostanze che il nostro intestino non é in grado di digerire autonomamente. In un primo momento dello studio i microbiologi hanno evidenziato che topolini con abbondante quantità di Metanobrevibacter smithii nel loro intestino sono più grassi. Poi gli esperti hanno preso un gruppo di topolini cresciuti in ambiente sterile e, quindi, privi di flora batterica nel loro intestino. I microbiologi hanno inserito flora intestinale umana in modo controllato ad alcuni dei topolini e ad altri hanno aggiunto anche Metanobrevibacter smithii. La presenza di M. smithii corrisponde a una flora intestinale molto più ricca di altri batteri, segno che M. smithii aiuta la flora nel suo insieme a proliferare e rimanere in condizioni floride. Inoltre la presenza di M. smithii è associata a maggiore capacità di altri batteri di trasformare molecole che noi assumiamo coi cibi in molecole di grasso (acidi grassi). L'impatto della produzione di acidi grassi da parte dei batteri è per noi notevole, corrispondendo a circa il 10% di tutti gli acidi grassi che assimiliamo. Poiché M. smithii è presente nell'85% delle persone, hanno concluso i microbiologi, il prossimo passo dello studio sarà vedere se gli obesi hanno un eccesso di M. smithii intestinale.
Daniele84
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