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Nick: harding
Oggetto: Sullo sciopero
Data: 15/1/2004 16.53.47
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Lo sciopero selvaggio (nel senso di fuori dal regolamento in materia) degli autoferrotranvieri ha penalizzato molto chi doveva usufruire dei mezzi pubblici per recarsi a lavoro.
Allo stesso tempo mi sono sembrati assai comprensibili le rivendicazioni salariali e l'esacerbazione degli animi dovuti al continuo tergiversare di governo e aziende locali.
Il risultato è stato però che molte persone hanno perso giornate di lavoro (rimettendoci di tasca propria) mentre le aziende locali di mobilità hanno risparmiato sui salari quindi non sono state troppo colpite.
Altroconsumo ha mosso questa proposta interessante per un nuovo tipo di sciopero da affiancare a quello che si attua adesso.
Vi posto il contenuto e mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Altroconsumo ha inviato oggi una lettera aperta ai sindacati confederali, alla Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici, ai presidenti di Camera e Senato, al ministro dei Trasporti e al ministro del Lavoro e all’ATM s.p.a. per proporre l’adozione dello sciopero virtuale e solidale come forma di protesta che salvaguardi i diritti dei lavoratori allo sciopero e il diritto degli utenti a usufruire dei servizi pubblici essenziali.
Nella lettera, Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, giudica le forme di sciopero selvaggio, anche oggi realizzato a Milano dai dipendenti del trasporto pubblico, poco efficaci nel penalizzare il destinatario reale della protesta, cioé le aziende, che in realtà guadagnano da tali iniziative, tra salari non pagati, abbonamenti già incassati, costi di servizio risparmiati.
Una forma di sciopero virtuale e solidale si affiancherebbe, senza sostituirlo, allo sciopero tradizionale e, scrive Martinello, dovrebbe rispondere a regole ben precise:
* il monte-salari corrispondente alle ore di sciopero, moltiplicato per due, dovrebbe essere obbligatoriamente versato dalle aziende in un apposito fondo;
* la penalità a carico delle aziende potrebbe essere integrata (o in parte sostituita) da una riduzione o azzeramento del costo del servizio regolarmente erogato nel corso dello sciopero e dall’obbligo di restituire o scontare una quota del costo degli abbonamenti;
* ai lavoratori dovrebbero essere garantiti, prima e durante lo sciopero, spazi informativi gratuiti sul sistema radio televisivo pubblico, nazionale o locale, e forme di comunicazione al pubblico per esporre le proprie ragioni (manifesti, volantinaggi e annunci sui mezzi di trasporto, utilizzo del fondo per acquisto di spazi informativi su giornali e TV privati).
Queste nuove regole dovranno affiancarsi a quelle oggi in vigore che si applicherebbero solo in caso di sciopero tradizionale (preavviso, fasce orarie protette).
In questo modo verrebbe penalizzata la reale controparte dei lavoratori e gli utenti continuerebbero a poter usufruire del servizio, informati delle ragioni dello sciopero
http://www.altroconsumo.it/map/show/266/src/40921.htm
