Nick: PueBLo Oggetto: Amnesty su Israele Data: 13/6/2006 22.11.18 Visite: 66
Notizia estrapolata (e ovviamente ridotta) dal quotidiano "Il manifesto". SE AMNESTY ACCUSA iSRAELE Amnesty scrive che oltre 100 palestinesi,tra i queli una trentina di bambini e adolescenti, sono stati uccisi dall'inizio dell'anno dalle forze israeliane. Il centro israeliano per i diritti umani Betselem riferisce che dall'Ottobre del 2000 al mnarzo di quest'anno, 329 palestinesi sono stati assassinati con operazioni militari "mirate" di cui 213 appartenevano a gruppi armati, gli altri erano civili. Il dossier di Amnesty mette in rilievo che continua anche la detenzione amministrativa, sebbene si tratti di un metodo illegale che viola i diritti umani. Attualmente, oltre 600 palestinesi sono detenuti senza accusa in campi militari, in condizioni estremamente dure. Durante la prima intifada(1987-93) la comunità internazionale aveva continuamente criticato questa pratica (furono migliaia i palestinesi che durante la "rivolta delle pietre" scontarono questa detenzione) mentre in questa seconda rivolta è rimasta in silenzio accettando le ragioni di Tel Aviv che ha fatto sempre riferimento all'emergenza attentati. Amnesty infine è molto preoccupata per la legge sulla cittadinanza che vieta le riunificazioni familiari in caso di matrimonio ntra palestinesi d'Israele (i cosiddetti arabi israeliani) e i palestinesi dei territori occupati. Questa legge che si riferisce esplicitamente all'identità dell'individuo, coinvolge e nuoce decine di migliaia di coppie, costrette a vivere separate o a riunirsi solamente in Cisgiordania e Gaza. Amnesty afferma che la legge sulla cittadinanza viola il divieto di discriminazioni contenute nel diritto internazionale nonchè alcuni trattati che Israele ha ratificato ed è quindi obbligato ad adempiere.... Soltanto qualche settimana fà la polizia ha fatto irruzione nella casa di un cittadino arabo, l'intera famiglia , inclusi i bambini, sono stati arrestati e portati al comando di polizia.La madre è stata immediatamente espulsa e separata dai figli e dal marito che, successivamente, è stato obbligato a firmare una dichiarazione nella quale s'impegna a non far rientrare in Israele la moglie.
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