Manipolazione o ignoranza? Boh, ognuno la pensi come preferisce. Dato di fatto, però, è che alcuni dati vengano stravolti nel riferire le notizie, col risultato di “accattivarsi” la gente o perlomeno di indirizzarla verso un determinato modo di vedere i dati stessi. Uno stravolgimento che forse si fa per ignoranza, forse invece per manipolazioni mirate. Spesso alcuni di questi errori, quando l’argomento è ricavato da testi antichi e/o scritti in altre lingue, vengono da errori di traduzione: ma perché non correggersi, quando arriva la smentita?
Di seguito, alcuni esempi riferiti alla religione, spesso favoriti dagli errori di trascrizione e da copisti ignoranti che facevano un vero e proprio macello ricopiando i manoscritti.
gesù camminava sull’acqua.
Un miracolo indubbio, non credete? Peccato che, a quanto pare, l’espressione tradotta con “camminare sull’acqua” significasse invece “camminare vicino all’acqua”. Sulla battigia, per intenderci.. come i peripatetici. Ma detta così perderebbe tutto il senso divino..
Il cammello nella cruna dell’ago
Un altro famoso verso. “è più facile che un cammello entri nella cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli”. Forte l’immagine evocativa del cammello infilato a forza nella cruna dell’ago. Ma nessuno si è mai chiesto cosa significhi, che senso abbia questa frase? O che nell’antica Galilea era uso comune infilare i cammelli nelle crune degli aghi?
Ecco, anche questa espressione si è rivelata sbagliata. Il termine tradotto con “cammello” in realtà stava ad indicare le grosse funi usate per gli attracchi delle navi. Vista così, già avrebbe un senso. La fune lo stesso non ci entra nella cruna di un ago, e chi prova a farcela entrare è un personaggio strano. Chi prova a farci entrare un cammello, invece, è indubbiamente nu strunz.
Immaginatevi, nel corso dei secoli, quanti ricchi abbiano torturato cammelli cercando di infilarli nella cruna di un ago..
Acqua e aceto
Quando gesù era crocefisso, e chiese da bere. E il centurione gli passò una spugna imbevuta di aceto. Me la ricordo ancora, sta parte. Al catechismo, alle insulse lezioni di religione a scuola ci marciavano, su sta cosa. Ti facevano capire quanto era stata una bastardata, un affronto, un’umiliazione. Che ne direste se vi dicessi che invece era un atto di carità?
Dare da bere l’aceto era pratica comune in situazioni “estreme”. Anche i soldati lo mettevano nelle proprie borracce, mischiato all’acqua, in modo da dissetarsi e da non finire subito le scorte. Lo stesso motivo per il quale è stato dato a gesù sulla croce, non senza però menzionare le qualità anestetiche dell’aceto. È proprio vero, l’occhio vede quel che vuol vedere..
La vecchiaia incredibile
Quelli che campavano tre, quattro, cinquecento anni. Come mai? Semplicissimo. Il termine “anno”, per quei popoli, andava ad indicare un periodo di tempo ben diverso dal nostro. Non vi so dire a quanto corrispondesse, ma è verosimile che quelle centinaia di anni di Matusalemme corrispondessero a poche decine di anni “nostri”. Mettiamo che il tipo fosse arrivato a settant’anni: beeh, era lo stesso straordinariamente longevo per l’età media del tempo.
Stesso discorso per gesù, quando vogliono farci credere che lo uccisero a 33 anni, nel fiore della vita. Non è vero. A quel tempo erano in pochi quelli che superavano i quarant’anni. Gesù era, diciamo, già un “vecchio”. O quantomeno una persona di mezza età.
E come al solito, concludo con “ce ne sono altri di esempi, ma al momento non li ricordo”..
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