Nick: ADP Oggetto: Giusto Così Data: 18/1/2004 21.11.54 Visite: 154
Sei contento di essere un autista, vero? No, non lo sono, e gradirei che tu non me lo chiedessi nuovamente, sa troppo di presa per il culo. Un altro bicchiere, tanto oggi va giù che è una bellezza, domani non si sa. Quanto metto? Quattro euro. Cazzo guardi. Sono rimasto senza benzina e senza soldi, mi capita molto spesso, e per me non è un problema. Forse capita anche a te, visto che a 50 anni sei il ragazzo del benzinaio. Ricordi vicini, del buon riso, e quella voglia di stracciare il concetto stesso di trasgressione, con della maionese. Nel riso. La maionese nel riso. Non è il contenuto, ma il simbolo. La maionese nel riso fa di me un uomo migliore, dai mille volti. Persone amabili, ottima compagnia. Ci si vede, si sorride, col sorriso di colui che è disposto a trattarti da amico anche se a stento sa chi cazzo sei. Un divano che reggeva, misericordioso, il mio corpo profanato da cibi insoliti, corrotti, molto buoni. L'abbraccio del divano. Io che abbraccio il divano. Qualcuno mi copre, affettuosamente, mi accarezza il viso e mi copre. Avrei voluto farlo io, certo, ma quando qualcuno ti copre, vuol dire che si prende cura di te, per un momento. E' tutta un'altra cosa. Mi ha fatto molto piacere essere coperto, sentivo freddo, mi ha fatto piacere non sentire più freddo. Mi ha fatto piacere che qualcuno abbia desiderato di non farmi sentire più freddo. Una donna guida male, non sa dove andare, un po' di qua, poi di là... mi torna in mente una frase detta da qualcuno, "le opinioni sono come i coglioni, ognuno ha le sue..". Sorrido, e dopo un attimo sono già ad inveire contro la donna che guida male, perché il suo guidare male mi causa disagio. Non si dovrebbe guidare male. Penso a nonno, che a 95 anni s'è ricoverato, stamattina, per un intervento al cuore che ha tutto dell'eutanasia. Penso che il corso dei miei pensieri non è eticamente giusto. Mio nonno, la pubblicità della benzina, la coperta, il riso. Penso a mio nonno coperto dal riso, che puzza di benzina. E' comico mio nonno conciato in quel modo, ma non dovrebbe puzzare di benzina, non mi piace. Andrò a trovarlo, prima che si operi, e mi farò raccontare della prima guerra mondiale, a lui piace quando gli chiedo della guerra, e a me piace guardarlo mentre racconta. Credo che niente mi possa far strisciare, è questo che penso. Gonfia il petto e tieni la testa alta, anche nella miseria più assoluta. Concediti gli svaghi, piangi se vuoi, dai pugni contro il muro. Ma dopo infilati nel tuo abito migliore e stai dritto come un uomo d'altri tempi. Come quei contadini che alle feste di paese, quando capita che passino un walzer, stringono forte la propria donna e tengono la testa alta. Credo che se avessi una donna, anche io la stringerei forte, e nessuno potrebbe farle del male. Blockbuster, alla mia sinistra. Da qualche giorno anche io ho la tessera, e questo mi rende moderno. Un posto degradato mi ricorda un dvd di simone schettino appena visto, personaggi come lui, per me incarnano il degrado. La banalità, la scontatezza, la battuta sentita e risentita, la risata grassa e sguaiata. La critica a chi pensa ai napoletani come il popolo della pizza e del mandolino, quando ha appena finito di elogiare i suoi pranzi natalizi e sta per inorgoglirsi del disco "'o surdat 'nnamurat". Un uomo che è in evidente contrasto col luogo che lo ospita. E' questa la prima impressione che m'ha fatto. Non mi piace schettino, lo trovo un mediocre cabarettista, e mi meraviglio di come possa far ridere qualcuno che non appartenga al popolino napoletano. Un libro già letto, "On the road", m'è arrivato adesso. Mia madre, mi dà un presente da parte di mia zia, sua sorella, che era scomparsa per circa 15 anni. Ed ora è tornata così, con un libro, lei fa l'artista, fa mostre d'arte. Una coperta, un berretto senza sonagli, del vino e un tavolo da biliardo.
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