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Nick: Nieth
Oggetto: terme greche
Data: 17/6/2006 15.53.42
Visite: 124

un altro progetto di cui si interessa l’ ACA (Associazione Conca di Agnano) riguarda la riqualificazione della parte più antica delle terme, quella più “interna”. Alle spalle dell’hotel, dietro il parcheggio, infatti, si estende ciò che resta dell’antica struttura che costituiva il complesso termale.  Facendo un salto












indietro all’inizio del ventesimo secolo, la panoramica del complesso termale è radicalmente diversa da quel che si può osservare adesso. Innanzitutto l’intera zona era fornita di canali che provvedevano al trasporto dell’acqua e le stesse strutture erano diverse da quelle odierne. Il blocco centrale del complesso era costituito da un edificio in stile liberty, affiancato da un’altra struttura, costruita nel medesimo stile, che ospitava le stufe di San Germano, saune “a secco” che esistono soltanto a Napoli ed in Giappone; alle spalle, le antiche fonti che rifornivano le terme dei romani ed ancora prima quelle dei greci. Attualmente la zona ha subito un radicale cambiamento: le stufe di San Germano continuano ad esistere, dopo che lo stabile che le ospita è stato oggetto di diversi restauri che non ne hanno modificato lo stile. L’edificio centrale, invece, è stato raso al suolo da diversi anni; secondo ricerche effettuate da Bruno Bossi, lo storico del gruppo, la struttura era ormai rovinata dall’umidità e dalle condizioni climatiche particolari alle quali era stato esposto negli anni. Al suo posto, l’Hotel delle Terme, struttura squadrata in cemento armato (sicuramente meno gradevole per l’aspetto visivo ma molto più duraturo e con meno spese di manutenzione),














che ospita anche il moderno complesso termale usato oggi soltanto per scopi sanitari. Alle spalle della struttura, quel che resta dell’antico complesso: un altro edificio in stile liberty, ormai in disuso. Proseguendo, più avanti del parcheggio, in una zona accessibile soltanto le guide turistiche organizzabile dall’Aca stessa, le antiche sorgenti termali. Già, perché il termalismo nella zona non ha visto la luce soltanto nel ventesimo secolo. Quelle, relativamente, sono tra le strutture più giovani che hanno occupato la zona sfruttandone le caratteristiche. La zona, in realtà, è stata oggetto di interesse sin dall’epoca della dominazione greca, ed i reperti ritrovati ne costituiscono la prova. Malgrado siano passati millenni, le proprietà particolari della zona continuano a sussistere nel territorio, dando vita a quei fenomeni usati in passato a scopi ospedalieri e turistici e che oggi sono quasi del tutto trascurati. Sebbene le condizioni non siano identiche a quelle di un tempo, le fonti continuano ad esistere facendo gorgogliare l’acqua nei periodi freddi dell’anno e producendo dei veri e propri getti d’acqua termale man mano che si va incontro all’estate. Con i nuovi progetti che interessano la zona, si procederà ad una riqualifica del territorio con la costruzione di strade e piste ciclabili, in modo da rendere la conca di Agnano, ed in particolare l’area delle fonti termali, un’attrattiva per i turisti e, soprattutto, consentire la creazione di decine di posti di lavoro. Il primo edificio che si trova nell’area delle fonti
















risale agli anni settanta, contemporaneo dell’Hotel, in calcestruzzo, e costituisce le stufe che all’epoca erano usate per scopi termalistici ed adesso sono in disuso. Liborio Fusco, vice presidente dell’associazione, nell’illustrare il progetto che interessa la conca, spiega di come gli interventi interesseranno anche questo edificio, ormai da rimodernare sia nella struttura che nell’impiantistica.


In tutta l’area, che si estende per 132 ettari, sono presenti ben 75 sorgenti, classificate secondo la temperatura (aermali, subtermali, termali ed ipertermali), per oltre sette milioni di litri al giorno. In corrispondenza dell’area occupata dall’attuale impianto termale sono stati rivenuti resti di un muro di tufo databile intorno al IV-III secolo avanti Cristo, che prova di quanto, anche in antichità dai Greci, questa zona fosse molto importante per le popolazioni che ne abitavano i dintorni. Poco distante, un tempio dedicato ad Apollo, sempre di costruzione Greca, ed una vasca che attualmente raccoglie l’acqua termale prima che essa venga convogliata verso l’esterno mediante i canali ancora attivi. La struttura del complesso termale, almeno nei suoi punti principali, si può dire che sia rimasta uguale a come appariva duemila anni fa. Certo, le costruzioni in stile liberty sono relativamente recenti, ma le fonti e le stufe di San Germano hanno origini antichissime, ben documentate. Questo mancato stravolgimento delle strutture si deve, paradossalmente, ad un altro stravolgimento che colpì la zona intorno all’anno mille: smottamenti del terreno e l’attività delle solfatare andarono prima ad incidere così tanto sulla natura del territorio da impoverire, prima, l’entità dei fenomeni termali, e di mutare, poi, il corso delle acque sotterranee che portò, gradatamente, alla formazione di un lago che andò ad occupare la parte più










bassa della conca di Agnano. Profondo non più di quindici metri, il lago aveva invaso rapidamente la conca vulcanica, ricoprendo le antiche fonti e facendo sprofondare la zona in una situazione igienico-sanitaria preoccupante. La pianura adiacente fu scelta per ospitare diversi centri per la lavorazione della canapa, viste le condizioni ambientali ormai favorevoli, mentre sulla zona del lago e sull’acqua stessa, complici i miasmi prodotti dalla canapa in macerazione, la selva che si era formata e soprattutto i gorgoglii che ogni tanto si notavano sulla superficie del lago, cominciarono a fiorire spaventose leggende. Per vedere la bonifica della zona si deve aspettare il 1870, quando il lago, dopo secoli di degrado, venne prosciugato grazie alla creazione di canali appositi che portarono l’acqua del fiume verso il mare. Con il prosciugamento del lago, oltre al recupero delle condizioni igienico sanitarie, si ottennero circa 130 acri di terreno fertile da destinare all’agricoltura e, soprattutto, si scoprì l’antica risorsa idro-termalica di Agnano con la riscoperta delle sorgenti che per secoli avevano alimentato il lago e ne avevano causato il ribollire delle acque. All’inizio del ‘900, così, venne ripreso il termalismo nella zona flegrea, con la costruzione del complesso moderno in stile liberty ed il recupero delle vecchie fonti.


 




 


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