Nick: luca26* Oggetto: BORRELLI VERSO LA LINEA DURA!! Data: 19/6/2006 13.31.40 Visite: 88
L'accusa: «illeciti gravi» per le società. A processo anche il Milan. Oggi la «requisitoria» del capo Ufficio indagini Figc, poi subito i deferimenti del procuratore Palazzi. L'arbitro Borrelli ha fischiato il suo calcio di rigore. La relazione che costituisce l'atto d'accusa al calcio italiano sarà piuttosto pesante, per dimensioni e contenuti. Il documento arriverà sul tavolo del procuratore federale Palazzi questo pomeriggio, slittando di qualche ora sulla scadenza prevista. «Comportamenti antisportivi senza alcuna giustificazione» è una delle espressioni che innervano i capitoli dedicati alle singole squadre. La relazione parte dalla Juve per illustrare le maglie della rete diffusa che influenzava il mondo del calcio. Toni duri anche nei capitoli che riguardano Fiorentina e Lazio. Il fatto che queste squadre siano state bastonate dagli arbitri all'inizio della stagione 2004-2005 non è considerato un'attenuante. È una circostanza che non viene neppure citata nei tentativi fatti dai dirigenti di queste società di ottenere arbitraggi compiacenti. Manca la prova diretta dell'illecito sportivo, vero. Non c'è traccia della compravendita di singole partite. Ma il quadro che emerge dalle intercettazioni — allegate alla relazione ci sono oltre 5.000 pagine provenienti dalla procura di Napoli — dimostra che non ce n'era bisogno, perché era in attività una rete complessa e ramificata in ogni organo calcistico che portava al compimento in serie di illeciti diretti. La mano pesante di Borrelli e dei suoi collaboratori trova applicazione nel continuo riferimento alla violazione dell'articolo 6 del codice sportivo (illecito) e non soltanto dell'articolo 1 (principi di lealtà, correttezza e probità). È la strada maestra che porta al deferimento di Juve, Fiorentina e Lazio, una porta aperta sul rischio della retrocessione. Nel gruppo dei deferiti — oltre alla Sampdoria, la società che rischia di meno — entrerà anche il Milan, il soggetto giuridicamente più delicato. Sarà questo il nodo più grande che dovrà sciogliere il Procuratore federale. L'Ufficio indagini non si esprime sul grado di coinvolgimento di Galliani e sul peso della delega che il vicepresidente del Milan aveva dato al suo addetto agli arbitri. Ma le ultime intercettazioni giunte da Napoli (con Meani che promette un trapianto di capelli ad un arbitro per ringraziarlo del servizio) non hanno migliorato la posizione della società rossonera, tutt'altro. Il giudizio su un eventuale ruolo «attivo» di Galliani — e quindi una accentuazione della pena sportiva che toccherà al Milan — spetta soltanto al procuratore Palazzi, e la sua non sarà una passeggiata. Le conclusioni della relazione sono durissime per come ricostruiscono i fatti, ma non contengono suggerimenti. L'Ufficio indagini è inibito a fare qualunque considerazione. Fine corsa per questa parte di lavoro, arriva la stangata. La nostra unica FEDE... si chiama NAPOLI!!!!!
|