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Nick: CHRISEOS
Oggetto: Nessuno parla di De Stefano!!!
Data: 22/1/2004 11.32.35
Visite: 125



Dario Fo & Franca Rame scrivono:

non so come la pensiate...ma sapere e' comunque sempre
meglio di far finta di sapere...

Chi è attento a certe news già è a conoscenza del
fatto, la maggior parte non lo sa.
Leggi e soprattutto fai girare assolutamente...

Berlusconi nel 1985 aveva solo una rete di televisioni
locali che trasmettevano non contemporaneamente gli stessi
programmi. Era una furbata
che permetteva di violare la legge, visto che allora
era vietato a
soggetti
privati di possedere televisioni nazionali.

Ma Berlusconi si mette d'accordo con Craxi che gli fa
un decreto legge
apposta.
E fin qui, lo sapevamo già...

Cosi' Berlusconi ha finalmente tre televisioni
nazionali vere. Ma molti
storcono il naso perché, essendo possibili solo11 reti
nazionali, e' un
po'
anomalo che un solo imprenditore se ne prendatre. Non
siamo nel Far
West che
il primo che arriva si prende tutto...

Nel 1994 la Corte Costituzionale con la sentenza 420,
stabiliva in
difesa
del pluralismo, che un unico soggetto privato non
potesse detenere tre
reti
nazionali, concedendo un periodo di transizione e
rimettendo il
problema al
legislatore per una soluzione definitive entro e non
oltre l'agosto
1996.
Arriva il 1996, scade nell'indifferenza generale la
decisione della
Corte
Costituzionale e Berlusconi continua ad avere tre Tv.

Nel 1997 la legge Maccanico stabiliva che un soggetto
non potesse
detenere
più di due reti e che, finché non ci fosse stato un
"congruo sviluppo"
via
satellite e cavo, Rete4 avrebbe potuto continuare a
trasmettere via
etere,
quest'ultima decisione in palese contrasto con le
decisioni della Corte
Costituzionale che aveva deciso per un termine
definitivo entro
l'agosto
1996.

D'Alema, una volta diventato capo del governo, decide
di risolvere la
questione
e indice una gara per l'assegnazione delle concessioni
delle reti
nazionali.
La commissione nominata dal Ministero e' presieduta da
un avvocato di
Mediaset.

Berlusconi si aspetta che finalmente possa det enere
legittimamente, con
un
regolare mandato dello Stato, le sue tre reti e
relative frequenze.
Nel luglio 1999 si svolge questa gara d'appalto, per
partecipare si
richiedono
requisiti spaventosi e sembra chiaro che nessuno
riuscirà a scombinare
i
giochi.

Invece, colpo di scena. Arriva un tipo con uno
scatolone enorme pieno
di
documenti e dice:
"Buon giorno sono FrancescoDi Stefano di Europa 7,
vorrei due reti
nazionali, grazie."
Panico! E chi e' questo? E' pazzo? No, non e' pazzo,
e' il loro peggior
incubo.

Iniziano a mettergli i bastoni tra le ruote: "Le manca
il certificato
3457!"
"No e' qui!" "Il modulo 13 bis compilato in 8 lingue?"
"Ne ho due,
bastano?"

Ma poi trovano la furbata: "Il bando di gara richiede
di avere 12
miliardi
di capitale versato per rete, lei ne ha solo 12, può
chiedere una sola
Tv."
"Balle!" Risponde il signor Di Stefano, "dodici
miliard i sono per
concorrere non per ognuna delle due frequenze".
Ricorre al Tar e poi al Consiglio di Stato e vince.

Insomma alla fine gli devono dare una concessione per
una rete
nazionale e
presto anche una seconda perché ne ha diritto e a
Berlusconi ne tolgono
una,
non che la debba chiudere, deve traslocarla sul
satellite che ormai e'
ricevuto da 18 milioni di italiani.
Ma a questo Di Stefano non gli vogliono dare proprio
niente.
Evidentemente
lui deve essere uno che da piccolo lo allenavano ad
abbattere i muri
con la
cerbottana perché avvia una serie di procedimenti
giudiziari
spaventosa.
Ingiunzioni, diffide, cause penali, civili, regionali,
Commissione
Europea.

E vince tutti I ricorsi, tutti gli appelli, tutte le
perizie.
E alla fine arriva alla Corte Costituzionale che nel
novembre 2002,
sentenza
numero 466-2002, ha stabilito inequivocabilmente che:

- Retequattro, dal 1 Gennaio 2004 dovrà emigrare sul
satellite
- le frequenze resesi disponibili dovranno essere
assegnate a Di
Stefano!

L'avete sentito dire al telegiornale?

Abbiamo chiesto a Di Stefano come si sentisse in
questa storia e ci ha
risposto con un lieve sorriso: "Nonostante siano
trascorsi ben nove
anni
dalla decisione della Corte Costituzionale, Mediaset
continua a
detenere e
utilizzare appieno tre reti nazionali su un totale di
sette concessioni
assegnate sulle undici assegnabili (comprese quelle
Rai). Il fatto che
un
soggetto, a cui e' stata data una concessione (in
concessione si da' un
bene
pubblico, in questo caso le frequenze), non riceva poi
materialmente il
bene
e' un avvenimento che non ha precedenti al mondo.

Nel luglio 1999 Centro Europa 7 aveva fatto richiesta
di due
concessioni,
una (Europa 7) l'ha ottenuta, per l'altra 7 Plus) c'e'
stato un
diniego,in
quanto non ritenuta idon ea per la mancanza del
requisito del capitale
sociale.
Una sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto
esistente il
requisito
del capitale sociale, per cui siamo in attesa di una
seconda
concessione,
anche se il Ministro Gasparri prende tempo.

Nel frattempo Centro Europa 7 per iniziare le
trasmissioni, si e'
dotata di
una struttura di oltre 20.000 mq, di otto grandi studi
di
registrazione
per le proprie eventuali produzioni, di una library di
oltre 3 000 ore
di
programmi e di tutto ciò che e' necessario per una
rete televisiva
nazionale
con 700 dipendenti.

Questa preparazione e' stata necessaria poiché la
legge stabilisce che,
entro sei mesi dall'ottenimento della concessione,la
neo-emittente ha
l'obbligo di iniziare le trasmissioni.
Attualmente Centro Europa 7 e' una società
praticamente ferma, non ha
alcun
introito, poiché non e' stata messa in condizione di
operare, ma ha
avuto, e
continua ad avere, pesanti oneri per la gestione della
struttura,
l'adeguamento della library, l'adeguamento
tecnologico, le ingenti
spese
legali, i costi dei dipendenti..."

Ma ora altro colpo di scena: Gasparri si sta muovendo
per salvare
Rete4.

Il D.D.L. Gasparri, art. 20 comma 5 e art. 23 comma 1,
realizza in
pratica
un condono, riconoscendo il diritto di trasmettere a
"soggetti privi
di
titolo" che occupano frequenze in virtù di
provvedimenti temporanei,
discriminando cosi' le imprese come Europa 7 che hanno
legittima
concessione, il tutto sempre al fine di salvaguardare
Retequattro.

Infatti, quest'ultima potrà continuare a trasmettere,
in barba alla
sentenza del '94 e del 2002 della Corte Costituzionale
e della legge
249/97, pur non avendo ormai da quasi quattro anni la
concessione,
mentre
Europa 7 non potrà mai trasmettere, dimenticando che
nel lugli o 1999
c'e'
stata una regolare gara dello Stato per assegnare le
concessioni, gara
persa
da Retequattro e vinta da Europa 7. Si realizza quindi
un ennesimo
gravissimo stravolgimento del diritto.

In pratica, chi ha perso la gara (Retequattro) può
continuare
tranquillamente a trasmettere, e chi l'ha vinta
(Europa 7), perde
definitivamente tale diritto. Non vi sembra
straordinario?

Travolti da un miracoloso afflato civico, i deputati
del Polo bocciano
alla
Camera dei Deputati il decreto Gasparri proprio
laddove vuol tagliare
la
gola a Europa 7.
E' chiaro che le urla di Berlusconi di questi giorni
sono anche per
ricompattare i suoi, che se lo mollano adesso...

Ora bisogna vedere cosa fa il Senato... e poi la legge
deve tornare
alla
Camera...
E poi bisogna vedere se Ciampi la firma una legge del
genere.
Saremmo all'oltraggio definitivo del concetto stesso
di stato di
diritto.
Un conto e' fare una legge per non finire in galera,
un conto e' fare
una
legge per prendersi qualche cosa che appartiene a un
altro. Si comincia
cosi' e poi si pretende
il Jus Primae Noctis.

Quindi, cara cittadina, caro cittadino, sappi che in
questo momento si
sta
giocando una partita incredibile. Se questa legge
passa quel che e' tuo
e'
suo.

Vedi tu se riesci a far girare questa mail. Che
secondo me anche solo
se si
sa in Internet un po' li rende nervosi...
Che poi casomai gli viene di fare un altro passo
falso...Internet non
conta
niente in borsa ma siamo comunque una decina di
milioni...

DarioFo&FrancaRameNews

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