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Nick: mir
Oggetto: Una pioggia così
Data: 7/7/2006 14.32.13
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Piccole gocce sulla visiera del casco.
Che diventano molte e poi grosse.
Mi fermo sotto una pensilina fatta per accogliere operai alla fine del turno di lavoro.
Sono esattamente al centro del niente. Tra le montagne del Lazio o forse già della Campania.
Vicino a una zona dove avevano lavorato chissà quanto a fare chissà cosa. Sembra una cava ed è un po' triste come tutti i posti che sono stati molto vissuti per un certo periodo e poi sono stati abbandonati.
Sta facendo buio e l'acqua viene giù a ondate regolari.
Sulla strada non passa nessuno.
Il motore della moto ticchetta raffreddandosi.
Mi piovono addosso anche pensieri sciolti.
"Sono solo"
"E se non tornassi?"
"E se la moto non riparte?"
"Ho fame"
"Certe volte bisognerebbe azzerare i pensieri e respirare e basta"
Si formano delle larghe pozze davanti alla pensilina.
Hanno il colore rossastro della terra della cava.
Riflettono i lampi che ogni tanto illuminano il cielo e preludono ad un tuono.
Quissù il tuono fa più rumore, rimbomba nelle valli e torna indietro rimbalzando sui dorsi delle montagne.
Adesso piove che non riesco a vedere la strada.
E' un muro che mi separa da tutto il resto del mondo.
Sarebbe quasi confortevole se non fosse per i jeans bagnati e una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Il rumore dell'acqua sulla pensilina è assordante.
Ormai è buio.
Poi il rumore sulla plastica della pensilina inizia a decrescere fino a diventare un ticchettio aritmico.
Il silenzio si impadronisce di nuovo della valle di fronte a me.
I tuoni in lontananza.
Riaccendo "la rossa". Ci vogliono un paio di tocchi sul pulsante dell'avviamento poi frulla sommessa.
Riparto.
La strada verso casa è ancora molta.
Concorso Letterario "Le parole del desiderio"
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