Nick: mir Oggetto: revival Data: 10/7/2006 21.1.40 Visite: 113
Luglio era cominciato già da un po'. E la città si stava svuotando. Più che altro per tutti cresceva l'ansia di finire qualcosa per cominciarne un'altra. O quantomeno interromperla. Un dio crudele mi aveva pugnalato all'altezza delle reni. E stavo immobile in un letto a sudare e guardare il soffitto. Lei mi veniva a trovare come una parente lontana fa con i malati in ospedale. Stava lì per un po' parlando di cose inutili e distratte e poi andava via. Ed io continuavo a guardare soffitti e specializzarmi in capacità di assorbimento del sudore di nuovi tipi di magliette. A quel tempo vivevo ancora con i miei che saturavano la mia stanza di fumo e inutili domande. Ma questo non mi distoglieva dai soffitti e dalle parole inutili che via via mi si accumulavano dentro. Un giorno lei venne reclamando libertà. Dal mio letto sudato mi fece sentire un violento schiavista, un ladro di opportunità. Soprattutto un ladro. Poi se ne andò. Per sempre. Il soffitto non mutò colore, il fumo che saturava la stanza non si disperse, nè venne a galla alcuna delle parole inutili dentro. Mi alzai, tra lancinanti dolori, e andai a pisciare. Certe volte l'unico sollievo è proprio liberarsi di qualcosa. Concorso Letterario "Le parole del desiderio" http://www.librando.net/dblog / |