Nick: siddharta Oggetto: Casa di piacere senza tetto Data: 27/1/2004 21.3.22 Visite: 96
Ti aspettavo la, in quella casa per metà di legno e senza tetto. Ero piccolo, ma avevo già grandi desideri. D’inverno ci pioveva nella mia casa senza tetto, d’estate c’entrava il sole e di notte la luce delle stelle . Ti ho aspettata nei pomeriggi d’afa d’estate e la sera tardi prima che poche nuvole mi salutassero sulla testa Com’era bello sdraiarsi su niente e sprofondare, portare le mani dietro la nuca e guardare il cielo cambiare! Era una casa senza tetto, era un posto inesistente, era un tentativo d’amore mai fatto, era toccare la luna puntando col dito poco distante dagli occhi chiudendone uno, era pensieri segreti, era il desiderio, il fondo nascosto delle cose mai dette, era il mondo in cui avrei voluto portarti, lontano dalla tua vita di cui già conoscevi ieri cosa facevi domani. Avrei voluto farti l’amore in tutte le ore, anche se non avevo mai fatto l’amore; avresti potuto essere teneramente la mia puttana e dolcemente la mia padrona . Era lì ferma nella mia testa quella casa di piacere senza tetto, in cui sognavo di sognare con te di andare lontano magari in un pomeriggio silenzioso d’estate. Lontano, lontano, dove il cielo si può toccare con mano e la notte è soltanto lenzuola nere di raso profumate di rosa e forate da da baci coperti da toppe e zollette di stelle.
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