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Nick: Mr_LiVi0
Oggetto: Che soddisfazione...
Data: 16/7/2006 16.2.9
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DELLA VALLE PRESO A ZUCCATE DALLA SINISTRA di NINO SUNSERI
Un Borrelli in versione-Zidane manda in serie B Diego Della Valle, ex amico della sinistra giustizialista
Adesso Diego Della Valle dovrà rinunciare alla poltrona nella tribuna dei giusti. Almeno per un po'. Certo un grande dolore perché era tanto bella e comoda. La giustizia sportiva lo ha condannato a quattro anni e una multa di 30 mila euro. Verdetto tanto più amaro perché nell'organigramma della Fiorentina è solo presidente onorario. Suo fratello Andrea, che figura come presidente effettivo, si è preso tre anni e sei mesi con 20 mila euro di multa come l'amministratore delegato Sandro Mancucci (che dovrà pagare anche 10 mila euro). Insomma secondo la Corte federale il vero regista di tutte le irregolarità di cui si è resa responsabile la squadra viola è lui: Mr Tod's. Magari il processo d'appello ribalterà totalmente il verdetto dimostrando la sua totale innocenza. Ogni garantista degno di questo nome se lo augura perché le forche, anche solo mediatiche, non piacciono. Dovrebbe ricordarsene, in futuro, lo stesso Della Valle. Soprattutto ripensando alle tante condanne preventive che ha pronunciato. Contro il Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio definito «lo stregone di Alvito ». Oppure Stefano Ricucci («Un'invenzione di mezza estate che ha fatto il passo più lungo della gamba»). Perché altrimenti la poltrona dei giusti diventa altro. Un tappeto da fachiri se si incappa in un incidente con la giustizia (seppure solo sportiva). Per l'inventore delle scarpe con i tappi sono giornate decisamente amare. Una congiuntura negativa cominciata il 18 marzo e non ancora terminata. Litigare quel sabato a Vicenza con Silvio Berlusconi gli ha portato veramente sfortuna. Da quel momento non una cosa gli è andata dritta. Se cercava l'appuntamento con Prodi ha sbagliato il tempo. L'orizzonte, infatti, è diventato nerissimo. Né può lamentarsi di essere rimasto vittima di un complotto preparato dal Cavaliere perché, a ben guardare, a metterlo in croce (sempre in senso mediatico) sono stati soprattutto i suoi nuovi amici. O almeno quelli che riteneva tali. Soprattutto nelle fila del centro-sinistra. La serie negativa è cominciata con le dimissioni da tutti gli incarichi direttivi di Confindustria. Una scelta indispensabile dopo l'incidente di Vicenza. Serviva a evitare imbarazzi al presidente Montezemolo con cui è nota l'amicizia e la comunanza d'affari. E' vero che a fine maggio lo stesso Montezemolo ha cercato di ricambiargli il favore richiamandolo in servizio. Stavolta, però, sono state le molte voci di dissenso in viale dell'Astronomia a invocare l'inopportunità del ripristino. Poi il calcio. La Fiorentina doveva essere la consacrazione di Diego. Il grande palcoscenico dell'onore e della celebrità. In effetti per un po' è stato anche così. Poi il calvario. Le indagini della Procura di Napoli, le intercettazioni telefoniche, i verdetti della Corte federale. Diego, dopo la vittoria dell'Italia ai Campionati Mondiali, si è opposto all'ipotesi dell'amnistia ventilata dal ministro Mastella, il miglior amico che ha nel cielo della poltica. Voleva il processo che sancisse la sua totale innocenza per consentirgli di restare con piena dignità nella tribuna dei giusti. Assolutamente corretto. Peccato che i giudici sportivi non gli abbiano creduto. E certamente la condanna non è frutto di una congiura maturata dalle parti di Arcore. Casomai è vero esattamente il contrario. Nessuna vendetta contro le intemperanze di Diego ai danni del Cavaliere. Quelle cominciate il 21 dicembre a Porta a Porta richiamando ossessivamente l'obbligo di rispettare «le regole e la morale». La minaccia di querela sui diritti sportivi rastrellati da Mediaset. Infine Vicenza. A condannare Della Valle non sono stati gli amici di Silvio. Perché certo non può essere considerato tale il professor Guido Rossi diventato commissario della Federcalcio. Oppure Francesco Saverio Borrelli che lo ha inquisito. Né tanto meno il presidente della Corte Federale Cesare Ruperto che lo ha condannato a quattro anni e trentamila euro. Adesso Diego si dichiara vittima di un teorema. Di una giustizia ingiusta che non gli ha permesso di difendersi. Gli ha impedito di spiegare che era una vittima e un carnefice. Che il sistema calcio era marcio e che lui aveva tentato di opporsi non volendo pagare il prezzo del ricatto. Francesco Saverio Borrelli prima e Cesare Ruperto dopo non gli hanno creduto. La battaglia legale continua, ma forse Mr. Tod's, da ora in avanti, farà bene a occuparsi di più di impresa e un po' meno del resto. Perché è il mestiere che sa fare meglio: quello dell'imprenditore con la passione per la finanza. Nelle scelta delle amicizie politiche e nello sport non ha mostrato altrettanta capacità. Come industriale è sicuramente uno dei migliori in Italia. Nel 2005 il suo gruppo (cui fanno capo i marchi Tod's, Hogan e Fay) ha chiuso il bilancio con un fatturato record (503 milioni) e un utile altrettanto eccellente (53,3 milioni). Come finanziere non è da meno: in due anni ha più che raddoppiato il valore dell'investimento in Banca Nazionale del Lavoro. Sta nei grandi salotti della finanza: Generali, Mediobanca, Corriere della Sera. In politica, invece, non appare altrettanto preparato. Cinque anni fa aveva appoggiato Silvio Berlusconi offrendogli sostegno personale e finanziario. Il sodalizio, evidentemente, non si è sviluppato secondo le previsioni se la conclusione è stata Vicenza. Né lo ha molto aiutato la virata verso Prodi. Nessuno lo ha sostenuto. Nessuno lo ha salvato. L'ingaggio è stato inutile. Forse aveva sperato che l'appartenenza ai più importanti salotti della finanza italiana gli avrebbe evitato, almeno, le persecuzioni. Non è andata così. Anche per i poteri forti, certe volte, vale l'antica saggezza: «Male non fare, paura non avere». A Diego, come egli stesso ripete, la mamma l'ha detto tante volte. Però non è stata ubbidita. Questo almeno sostengono Francesco Saverio Borrelli e Cesare Ruperto.


My Speed Limit ??? 400 Km/h






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   re:Che soddisfazione...   16/7/2006 16.5.56 (44 visite)   Trouble
      re:Che soddisfazione...   16/7/2006 16.14.0 (38 visite)   Mr_LiVi0
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