Nick: hightecno Oggetto: eros & pathos Data: 29/1/2004 11.14.26 Visite: 87
Nel mondo in cui viviamo, le occasioni di mostrare i nostri sentimenti più autentici sembrano sempre più rare e pericolose, tanto che a volte la paura di lasciarsi andare è tale che neanche l’amore riesce a sciogliere tutte quelle catene che abbiamo messo a protezione delle nostre emozioni. Anche quando stiamo bene con la persona amata e ci sentiamo colmi di gioia, pronti a conquistare il mondo intero, non possiamo fare a meno di interrogarci sulla durata di questo benessere. È come se l'amore e le sue gioie dovessero essere meritati, e solo la sofferenza che li precede e li segue li renda tali. Proprio per questa ragione tendiamo a proteggere il sentimento che proviamo e, con esso, cerchiamo di preservare il nostro animo dalla sofferenza. Certo, l'essere innamorati è una condizione di privilegio ove, per lo più, si avvertono sentimenti di gioia, di euforia, un'ebbrezza rigeneratrice, ma la condizione dell'amore può anche produrre un senso di smarrimento e di tristezza. Fra i tanti stati d'animo che la relazione amorosa suscita, vi è anche la malinconia. Essere amati significa essere pensati, e la consapevolezza di ciò ci rende invincibili, protetti da una armatura inattaccabile con la quale affrontare il mondo a testa alta. È questa la sorgente della felicità, una sorgente reale, priva di utopiche idealizzazioni e alla portata di noi tutti. Ma bisogna avere l'onestà di ammettere che tutto ciò non può essere perentorio. È aleatorio proprio come lo è, nella sua essenza, quel pensiero che ci sostanzia. Ecco allora subentrare, al fianco della paura, la sterile sensazione di malinconia.
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