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Nick: L4t|t4Nt3
Oggetto: 80 VOGLIA DI TE!!!
Data: 1/8/2006 3.1.18
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AUGURI AMATISSIMO NAPOLI!!!




Oggi 1° Agosto 2006, il mio unico eterno amore compie 80 anni!!!


Storia:

Dal Naples al Napoli

Le origini del calcio a Napoli risalgono al 1904 quando, ad opera dell'inglese James Poths, impiegato in un'agenzia marittima della città, e dell'ingegnere napoletano Emilio Anatra, venne fondato il Naples Foot-Ball & Cricket Club, la prima squadra calcistica cittadina, che nel 1906 prese il nome di Naples Foot-Ball Club.

Nel 1912 la componente napoletana si staccò da quella inglese dando vita all'Unione Sportiva Internazionale Napoli.

Nel 1922, dalla fusione delle due società, resa necessaria da esigenze di carattere finanziario, nacque il Foot-Ball Club Internazionale-Naples, meglio noto come FBC Internaples.

Il 1° agosto 1926 l'assemblea dei soci dell'Internaples decise di cambiare il nome della società costituendo l'Associazione Calcio Napoli; primo presidente fu nominato Giorgio Ascarelli.

Cessata l'attività nel 1943 a causa della difficoltà incontrate per gli eventi bellici in corso, nel 1944 nacquero due distinte società, la Società Sportiva Napoli, promossa dal giornalista Arturo Collana, e la Società Polisportiva Napoli, fondata dal dott. Gigino Scuotto, dalla cui fusione nel gennaio 1945 si costituì l'Associazione Polisportiva Napoli, con presidente Pasquale Russo.

Nel 1947 la società riprese la denominazione di AC Napoli e il 25 giugno 1964 si trasformò in Società Sportiva Calcio Napoli.



I primi anni: Ascarelli, Vojak e Sallustro

Prima del 1926 le imprese più importanti del calcio campano erano legate al Savoia di Torre Annunziata che aveva addirittura sfiorato il titolo nazionale fermandosi solo nella finale disputata contro il Genoa.

Giorgio Ascarelli, giovane industriale napoletano e presidente dell'Internaples, si era reso conto che ormai il football stava diventando un fenomeno che avrebbe appassionato le folle come null'altro fino ad allora ed il 1° agosto del 1926 fondò la nuova squadra di Napoli cui il nome di Associazione Calcio Napoli.

I progetti furono subito ambiziosi, si partì da mister Garbutt, classico allenatore inglese che aveva vinto due scudetti con il Genoa nel 1924 e nel 1925 e - soprattutto da Attila Sallustro "il Veltro". Sallustro proveniva da un'agiata famiglia e suo padre - quando seppe che avrebbe giocato a calcio in Italia - gli impose l'obbligo di non guadagnare nulla dall'attività sportiva.
Sallustro mantenne la promessa fin che fu possibile; il Napoli lo gratificò regalandogli una lussuosa vettura, cosa che all'epoca destò un enorme scalpore.

Fu edificato - finalmente - uno stadio vero il "Vesuvio" in grado di accogliere le migliaia di sostenitori della squadra che intanto decisero - viste le modeste prestazioni dei ragazzi in maglia azzurra - di togliere dallo stemma della società l'originario cavallo rampante sostituendolo con un modesto somaro. Da allora "'o ciucciariello" divenne per Napoli e per il mondo del calcio l'emblema della squadra partenopea.

Ascarelli morì in giovane età senza poter raggiungere i traguardi ambiziosi che si era prefissato, lo stadio gli fu intitolato a furore di popolo ma le leggi razziali gli tolsero anche quella "soddisfazione postuma". l'Italia entrava nel baratro della guerra e ben pochi avevano ancora voglia di pensare al pallone in una città squarciata dai bombardamenti che non risparmiarono neanche lo stadio sotto le cui macerie rimase anche la storia avventurosa di quei primi anni di grande calcio a Napoli.

Tornando alle cose prettamente sportive è da ricordare che l'esordio del Napoli nel Campionato italiano fu quanto meno disastroso: un solo punto in tutta la stagione, ma Ascarelli riuscì a convincere i dirigenti nazionali a non rinunciare al patrimonio che il Napoli e Napoli rappresentavano per il calcio italiano.
Nel campionato 1928-29 Sallustro segnò 22 reti portando il Napoli al nono posto della classifica.
Alla vigilia del primo campionato di serie A a girone unico il Napoli si rinforzò ingaggiando Vojak e il già citato "mister" William Garbutt chiudendo il torneo al quinto posto.
Nel campionato 1932-33 Sallustro segnò 19 reti e Vojak 22; Il Napoli arrivò terzo a pari merito col Bologna e nel campionato succesivo fu ancora terzo qualificandosi per la Mitropa Cup, la massima competizione europea di quei tempi. Al primo turno il Napoli incontrò l'Admira Wien: A Vienna finì 0-0 a Napoli 2-2. Alla "bella" vinsero gli austriaci per cinque a zero.

Nel 1935 la società fu rilevata da Achille Lauro che svendette subito tutti i giocatori più importanti. Sallustro da centravanti diventò ala segnando sempre meno reti. Al termine del campionto 1936-37 il Napoli cedette Sallustro alla Salernitana.
Senza più campioni il Napoli retrocesse in Serie B al termine del campionato 1941-42.




Gli anni 50: Jeppson e Vinicio

Nel 1946 con la fine della guerra riprende il campionato: il Napoli torna in Serie A ma al termine del campionato 1947-48 retrocede ancora.
Ci vorranno due anni per risalire la china.
Lauro in vista della stagione 1952-53 acquista dall'Atalanta il centroavanti svedese Hasse Jeppson.

Jeppson si era messo in mostra ai mondiali del 1950 svolti in Brasile, pareva dovesse finire all'Inter, ma per l'allora stratosferica di centocinque milioni di lire fu ingaggiato dal Napoli col quale disputò cinque campionati; I tifosi coniarono per lui il soprannome (scontato) di "'o Banco 'e Napule".

Nel 1955 arrivò Luis Vinicio ('o Lione) che affiancando Jeppson in attacco diede vita alla coppia "H-V". Purtroppo questo eccelso binomio non diede al Napoli i frutti sperati, anche perché poche furono le occasioni nelle quali i due campioni vennero schierati insieme in formazione.

Tra le poche "imprese" del Napoli di quegli anni ci sono le due vittorie contro la Juventus nella stagione 1957-58: all' andata a Torino finì 3-1 per il Napoli grazie alle parate fenomenali di Bugatti. Charles dopo la partita disse se non fosse stato per Bugatti avremmo vinto 7-3. Al ritorno, comunque, il Napoli vinse 4-3.
Un altro indimenticabile campione di quei tempi fu il "petisso" Pesaola che anche come allenatore ha lasciato una traccia indelebile nella storia della società.

Nel 1960 quando Vinicio sembrava a fine carriera ed ormai in decadenza, il Napoli cedette il brasiliano al Bologna; a smentire quella "decadenza" ci pensò Vinicio stesso vincendo la classifica dei marcatori del 1965-1966 con il Vicenza.
Nella stagione 1960-61 dopo un buon avvio - (8 punti in 5 partite) - il Napoli crolla e retrocede nuovamente in serie B.



1962: La prima Coppa Italia

Per ritornare in A, Lauro pretese di costruire una formazione in grado di competere con le migliori: "un grande Napoli per una grande Napoli" fu il suo slogan, ma il campo gli diede torto; la squadra non sembrava essere in grado di raggiungere la meta della promozione fino a quando fu chiamato ad allenarla Bruno Pesaola il "petisso" che da "Mister" rimase famoso anche per il suo immancabile cappotto di cammello e per l'inimitabile sagacia tattica. Con lui in panchina il Napoli risalì la china fino a raggiungere la promozione.
La stagione si chiuse trionfalmente con la conquista della Coppa Italia ottenuta battendo in finale la S.P.A.L. di Ferrara. Il Napoli passò subito in vantaggio con Corelli al 12°; la Spal pareggiò al 15° con Micheli ma Ronzon al 79° portò definitivamente in vantaggio gli azzurri regalandogli così il loro primo trofeo. Il Napoli resta l'unica squadra nella storia del calcio italiano ad aver vinto la Coppa Italia militando in serie B.



Gli anni 60: Sivori, Altafini e Juliano

Nel 1962-63 il Napoli riesce a raggiungere i quarti di Coppa delle Coppe dove viene eliminato alla "bella" dall' OFK Belgrado per 3-1. In campionato la squadra retrocede ancora, Dovrà attendere due anni per tornare in Serie A al termine del campionato 1964-65.

Per lo spregiudicato armatore Achille Lauro il Napoli era un fiore all'occhiello da mostrare con orgoglio, specie in periodo elettorale, e per costruire una buona squadra in vista del campionato di A 1965-66 prelevò Omar Sivori della Juventus e Josè Altafini dal Milan; insieme a loro cominciò a distinguersi il giovanissimo centrocampista Antonio Juliano, che per i successivi 18 anni sarà l'indiscussa bandiera del Napoli.

I risultati sono lusinghieri: nel 1965-66 è terzo, vincendo la Coppa delle Alpi, nel 1966-67 quarto e nel 1967-68 secondo ma, nonostante l'impegno di quei campioni e dei tanti ottimi giocatori che furono in squadra con loro, il titolo di Campioni d'Italia restò un sogno nel cassetto.
Altri giocatori da ricordare di quel periodo furono Angelo Benedicto Sormani, Faustino Jarbas Canè, Kurt Hamrin, e Dino Zoff, subito soprannominato l'angelo azzurro.



Gli anni 70: Ferlaino, Vinicio e Savoldi

Gli anni della Presidenza di Lauro regalarono ai tifosi più illusioni e delusioni che risultati degni di nota.
Nel 1969 con grande abilità e poca spesa Corrado Ferlaino assunse la presidenza di una società sull'orlo del dissesto finanziario. Nei suoi primi anni di dirigenza, pur dimostrando carattere e testardaggine fuori dal comune, Ferlaino non poté garantire al Napoli la possibilità di lottare per grandi traguardi badando in fase di calciomercato più alla cessione di pezzi pregiati che all'acquisto di giocatori di prima scelta, emblematico il caso di Claudio Sala ceduto senza aver potuto dimostrare il proprio valore. Il pubblico però ripagava la società garantendole incassi impensabili anche per le squadre più titolate e questo fattore fu determinante per invertire la rotta.

Quando sulla panchina del Napoli arrivò Luis Vinicio, la società cominciò ad investire acquistando giocatori di buon livello e valorizzando giovani talenti (Bruscolotti, Vavassori, La Palma, Salvatore Esposito ed altri) e i risultati non si fecero attendere, nel 1975 il Napoli arrivò al secondo posto dietro la Juventus per soli due punti, perdendo la sfida decisiva di Torino grazie ad un gol in zona Cesarini dell'ex Altafini, da allora soprannominato "Core 'ngrato"

Il colpo di mercato che ingigantì le speranze di gloria dei tifosi azzurri arrivò nell'estate del 1975 quando per l'allora stratosferica somma di due miliardi di lire fu ingaggiato dal Bologna il centravanti Beppe Savoldi detto "BeppeGoal".

La squadra, reduce dall'amaro secondo posto, non fece meglio nelle stagioni successive, ma nel 1976 conquistò la seconda Coppa Italia battendo in finale per 4 a 0 l'Hellas Verona nella finale dell'Olimpico, poi battendo il Southampton il Napoli si aggiudicò anche la Coppa di Lega Italo-inglese.
Nella stagione successiva l'obiettivo del raggiungimento della finale di Coppa delle Coppe (allenatore Pesaola) fallì dopo un'immeritata sconfitta in semifinale contro l'Anderlecht in una gara pilotata letteralmente a senso unico dall'arbitro Matthewson.

Gli anni settanta si chiusero senza altri sussulti né grandi soddisfazioni. La parola "Scudetto" continuava ad essere solo una chimera per i sostenitori azzurri ma il decennio successivo li avrebbe appagati con trionfi ancor oggi irripetibili.



I primi anni 80: Krol, Bertoni e Diego

All'inizio degli anni ottanta, con la riapertura delle frontiere ai giocatori stranieri, giunsero in Italia fior di campioni (ed anche qualche "bidone").

Il Napoli, tradizionalmente, aveva avuto nelle sue file ottimi giocatori non italiani (Sallustro, Vojak, Sivori, Jeppson, Hamrin, Cané, Clerici); per mantenere viva la tradizione fu ingaggiato dal Vancouver Ruud Krol.
Già campione d'Europa con l'Ajax e pilastro difensivo della grande Olanda dei primi anni settanta, Krol era un libero sopraffino capace di aprire il gioco con lanci lunghissimi e di estrema precisione.
L'entusiasmo attorno alla squadra portò nuovamente i tifosi a sognare la "grande impresa" ma a parte un terzo posto nella stagione 1980-81 (allenatore Rino Marchesi) e un quarto posto nella stagione 1981-82 lo Scudetto restò lontano da Napoli nonostante Krol e altri stranieri di valore quali Ramon Diaz, José Dirceu e Daniel Bertoni.

I due campionati successivi furono coronati da "batoste" e delusioni e la serie B fu evitata in modo quasi rocambolesco. Ma il 27 maggio del 1984 la prima pagina della Gazzetta dello Sport mandò in visibilio i supporters azzurri: "Maradona, sì al Napoli". Quel titolo accese le fantasie di una intera città. Fantasie che presto si trasformarono in stupenda realtà.



L'epoca di Maradona

Oltre un mese di febbrili trattative che tennero col fiato sospeso un'intera città, poi la favola si trasformò in realtà: Diego Armando Maradona era ufficialmente del Napoli ed il 5 luglio del 1984 si presentò allo stadio Stadio "San Paolo" gremito di gente di ogni categoria sociale unita da un solo sogno e da un solo nome da urlare a squarciagola: DIEGO. A nessuno importava della valanga di polemiche suscitata dalla cifra enorme per l'epoca che fu sborsata dal Napoli per avere in squadra il campione argentino (circa tredici miliardi di lire), la riscossa tanto sognata aveva finalmente un idolo-condottiero che forse mai Napoli aveva avuto.

Nella prima stagione, però i sogni andarono in gran parte delusi, mal supportato da una squadra di mediocre valore Maradona dimostrò quasi esclusivamente le proprie doti di funambolo ma il suo contributo non poté essere utile per raggiungere grandi traguardi ed infatti il Napoli disputò un girone di andata mediocre e solo nel finale riuscì a raggiungere una tranquilla posizione di centro classifica.
Era chiaro che da solo Diego non avrebbe portato il Napoli a grandi risultati e la società dovette subito correre ai ripari, arrivarono in azzurro giocatori del calibro di Bruno Giordano, Salvatore Bagni e poi Antonio Careca, Andrea Carnevale, Ricardo Alemao ed altri giocatori che in pochi anni diedero ai sostenitori azzurri soddisfazioni enormi:
Il primo scudetto arrivò nel 1987 con Diego condottiero assoluto del Napoli come già lo era stato per l'Argentina nei Campionati Mondiali dell'anno precedente, accompagnato dalla terza Coppa Italia conquistata vincendo tutte le gare, comprese le due finali (3-0 a Napoli e 1-0 a Bergamo) contro l'Atalanta.


La rosa Campione d'Italia comprendeva: Garella, Bruscolotti, Ferrara, Bagni, Ferrario, Renica, Carnevale I, De Napoli, Giordano, Maradona, Romano F., Volpecina, Caffarelli, Sola, Muro, Marino, Bigliardi, Di Fusco; Allenatore: Ottavio Bianchi.

L'anno successivo 1987-88 il Napoli domina il campionato fino alla 20^ giornata, con 5 punti di vantaggio sulla seconda, ma improvvisamente - a dispetto di ogni più scontato pronostico - gli azzurri crollarono facendosi superare dal Milan allenato da Sacchi.
Si sospettò subito di infiltrazioni criminali e di scommesse clandestine, quattro titolari vennero "epurati" ma per i tifosi quel campionato resta ancor oggi come una ferita aperta.

Nel (1989) giunse la prima vera affermazione in campo europeo con la conquista della Coppa Uefa raggiunta eliminando tra le altre, Juventus e Bayern Monaco per poi chiudere con la trionfale doppia finale contro lo Stoccarda (2-1 e 3-3)
La formazione Campione comprendeva: Giuliani, Ferrara, Francini, Corradini, Alemão, Renica, Fusi, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale I; Allenatore: Ottavio Bianchi



Dopo il secondo posto alle spalle dell'Inter dei record allenata da Trapattoni, nel campionato (1988/89), giunse il secondo titolo di Campione d'Italia nella stagione (1989/90) seguito dalla Supercoppa Italiana (1990) ottenuta battendo la Juventus allenata da Maifredi per 5-1 (con le doppiette di Careca e Silenzi).

Si chiude così il primo importante ciclo del Napoli in coincidenza con il declino di Maradona a seguito delle vicende personali che lo costrinsero a lasciare Napoli e l'Italia purtroppo in modo tristemente amaro.



La crisi

Dal 1991, dopo che Maradona lasciò Napoli la squadra si avviò verso un inesorabile declino. Inizialmente il Napoli, anche grazie all'apporto di giocatori del calibro di Gianfranco Zola, Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro, ottenne dei discreti risultati come il 4° posto nella stagione 1991-92, il sesto posto nella stagione 1993-94 e il settimo posto nella stagione 1994-95. Poi a partire dal 1995 con la cessione delle sue stelle (Ferrara andò alla Juventus e Cannavaro al Parma) iniziò il declino.

Nella stagione 1996-97 la formazione azzurra allenata da Gigi Simoni è la vera rivelazione del campionato concludendo il girone d'andata al secondo posto dietro la Juventus poi, nel girone di ritorno, crolla e per poco non retrocede.
Nella stessa stagione arriva alla finale di Coppa Italia che perde contro il Vicenza (1-0 al San Paolo, 0-3 a Vicenza dopo i supplementari). L'anno successivo è disastroso: gli azzurri terminano ultimi in campionato (con solo 14 punti) e retrocedono in serie B, nonostante un'intelaiatura costruita per puntare alla qualificazione alla Coppa Uefa.
Il primo anno in cadetteria è mediocre, la squadra allenata da Renzo Ulivieri, e composta da fuoriclasse ma al viale del tramonto come Igor Shalimov, fallisce il ritorno in A, che avverrà solo l'anno dopo grazie all'allenatore Novellino e agli oltre 20 gol di Stefan Schwoch. Nonostante i meriti e l'affetto dei tifosi però, proprio i due protagonisti del ritorno in A, non ottengono la riconferma e nel successivo campionato il Napoli subisce un'altra retrocessione, nonostante l'arrivo del brasiliano Edmundo, e la presenza in squadra di giovani promettenti come Matuzalem, Amauri, Quiroga e Jankulovski. Nel campionato successivo di serie B il Napoli sfiora la promozione arrivando quinto.

Nella stagione 2002-03 la squadra viene affidata all'allenatore Franco Colomba ma, senza un organico competitivo, anche a causa delle cessioni estive di giocatori importanti come Jankulovski la squadra si ritrova al penultimo posto ed all'esonerato Colomba subentra "Il Professore" Franco Scoglio. Anche grazie a sei nuovi innesti la squadra - agli inizi di febbraio - risale al quintultimo posto ma poi va di nuovo in crisi e Scoglio viene esonerato. In panchina torna Colomba e il Napoli si salverà solo all'ultima giornata di campionato.
Nella stagione 2003-04 la squadra sembra sulla carta in grado di vincere il campionato ma sul campo delude ottenendo un mediocre sedicesimo posto.



l ritorno in B

Nella stagione 2005/06, il Napoli, grazie anche agli acquisti di Iezzo, Maldonado e Bogliacino, ha un ottimo avvio sia in campionato che in Coppa Italia, competizione nella quale viene eliminato solo agli ottavi di finale dalla Roma (prima aveva battuto Pescara, Reggina e Piacenza). Il Napoli riconquista un posto nella serie cadetta con tre giornate d'anticipo sulla fine della stagione regolare con Emanuele Calaiò che si mette in evidenza segnando diciotto reti proponendosi come punta di diamante anche per il futuro del sodalizio partenopeo.
Il presidente Aurelio De Laurentiis per celebrare sia la promozione che l'ottantesimo anniversario della fondazione del Calcio Napoli, ha riacquistato il vecchio titolo sportivo: Società Sportiva Calcio Napoli ed annuncia altre iniziative atte a riproporre Napoli come palcoscenico per grandi avvenimenti calcistici.
L'ultimo atto della stagione è stata la finale di Supercoppa di Serie C1 giocata contro lo Spezia, vincente del Girone A: nella doppia finale ha prevalso la squadra ligure grazie al pareggio esterno per uno a uno e a quello interno per zero a zero.

Dal 23 maggio 2006 la società è tornata alla denominazione Società Sportiva Calcio Napoli, nome che era stato abbandonato a causa del fallimento.


TUTTE LE STAGIONI

* 1926:Viene fondata l'Associazione Calcio Napoli.
* 1926-27: 10° nel girone A del campionato nazionale.
* 1927-28: 9° nel girone A del campionato nazionale.
* 1928-29: 8° nel girone B del campionato nazionale.
* 1929-30: 5° in Serie A.
* 1930-31: 6° in Serie A.
* 1931-32: 9° in Serie A.
* 1932-33: 3° in Serie A.
* 1933-34: 3° in Serie A.
* 1934-35: 7° in Serie A.
* 1935-36: 8° in Serie A.
* 1936-37: 13° in Serie A.
* 1937-38: 10° in Serie A.
* 1938-39: 5° in Serie A.
* 1939-40: 13° in Serie A.
* 1940-41: 7° in Serie A.
* 1941-42: 15° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
* 1942-43: 3° in Serie B.
* 1943-45:Campionati sospesi per via della Seconda guerra mondiale.
* 1945-46: 1° nel campionato misto A e B centro sud. 5° nel girone finale.
* 1946-47: 8° in Serie A.
* 1947-48: 18° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
* 1948-49: 5° in Serie B.
* 1949-50: 1° in Serie B. Promosso in Serie A.
* 1950-51: 6° in Serie A.
* 1951-52: 6° in Serie A.
* 1952-53: 4° in Serie A.
* 1953-54: 5° in Serie A.
* 1954-55: 3° in Serie A.
* 1955-56: 14° in Serie A.
* 1956-57: 11° in Serie A.
* 1957-58: 4° in Serie A.
* 1958-59: 9° in Serie A.
* 1959-60: 14° in Serie A.
* 1960-61: 17° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
* 1961-62: 2° in Serie B. Promosso in Serie A. Vince la Coppa Italia.
* 1962-63: 16° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
* 1963-64: 8° in Serie B.
* 1964: La squadra cambia denominazione in Società Sportiva Calcio Napoli.
* 1964-65: 2° in Serie B. Promosso in Serie A.
* 1965-66: 3° in Serie A. Vince la Coppa delle Alpi.
* 1966-67: 4° in Serie A.
* 1967-68: 2° in Serie A.
* 1968-69: 7° in Serie A.
* 1969-70: 6° in Serie A.
* 1970-71: 3° in Serie A.
* 1971-72: 8° in Serie A.
* 1972-73: 9° in Serie A.
* 1973-74: 3° in Serie A.
* 1974-75: 2° in Serie A.
* 1975-76: 5° in Serie A. Vince la Coppa Italia.
* 1976-77: 7° in Serie A. Vince la Coppa di Lega Anglo-italiana.
* 1977-78: 6° in Serie A.
* 1978-79: 6° in Serie A.
* 1979-80: 11° in Serie A.
* 1980-81: 3° in Serie A.
* 1981-82: 4° in Serie A.
* 1982-83: 9° in Serie A.
* 1983-84: 11° in Serie A.
* 1984-85: 8° in Serie A.
* 1985-86: 3° in Serie A.
* 1986-87: Campione d'Italia. Vince la Coppa Italia.
* 1987-88: 2° in Serie A.
* 1988-89: 2° in Serie A. Vince la Coppa Uefa.
* 1989-90: Campione d'Italia.
* 1990-91: 8° in Serie A. Vince la Supercoppa Italiana.
* 1991-92: 4° in Serie A.
* 1992-93: 11° in Serie A.
* 1993-94: 6° in Serie A.
* 1994-95: 7° in Serie A.
* 1995-96: 10° in Serie A.
* 1996-97: 12° in Serie A.
* 1997-98: 18° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
* 1998-99: 9° in Serie B.
* 1999-00: 2° in Serie B. Promosso in Serie A.
* 2000-01: 17° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
* 2001-02: 5° in Serie B.
* 2002-03: 16° in Serie B.
* 2003-04: 14° in Serie B.
* 2004: La SSC Napoli fallisce. Sulle sue ceneri nasce il Napoli Soccer che viene inserita nel girone B della C1.
* 2004-05: 3° in Serie C1 gir. B.
* 2005-06: 1° in Serie C1 gir. B. Promosso in Serie B. Riacquista la denominazione di SSC Napoli.


Lista Presidenti SSC Napoli

* 1926-27 G. Ascarelli;
* 1927-28 Zinzaro;
* 1928-29 Maresca di Serracapriola;
* 1929-30 G. Ascarelli;
* 1930-31 Maresca di Serracapriola;
* 1931-35 Coppola;
* 1935-36 Savarese poi A. Lauro;
* 1940-41 Del Pezzo (commissario) poi Leonetti, Piscitelli, Fienga;
* Maggio 1944 Società Sportiva Napoli (A. Collana, V. Savarese, E. Marcucci);
* Giugno 1944 Società Polisportiva Napoli (L. Scuotto, N. Botti, L. De Manes);
* 1945 Associazione Polisportiva Napoli (Scuotto presidente);
* 1945-48 Russo;
* Luglio 1946 Ass.Polisportiva Napoli srl e dal 20-2-1947 A.C. Napoli srl - Savarese commissario;
* Luglio 1948 Muscariello;
* 1948 Musollino;
* 1950 Cuomo e Scuotto (reggenti);
* 1951-63 Cuomo;
* Giugno 1963 A. Lauro presidente onorario;
* 1963 Scuotto (reggente);
* 1968-69 Fiore;
* 1969 G. Lauro;
* 1968-93 Corrado Ferlaino;
* 1992-95 F.E. Gallo;
* 1994-96 Vincenzo Schiano di Colella (Presidente onorario);
* 1995-00 Corrado Ferlaino;
* 2000-01 Giorgio Corbelli;
* 2002 Gustavo Minervini (Amministratore giudiziario);
* 2002 Salvatore Naldi;
* 2004 Paolo Bellamio (Amministratore unico);
* 2004 Nicola Rascio (curatore fallimentare);
* 2004 Aurelio De Laurentiis

Lista Allenatori SSC Napoli

* 1926-1927 - Sasha - Kreutzer
* 1927-1928 - Steiger - Molnar
* 1928-1929 - Giovanni Terrile
* 1929-1935 - William Garbutt
* 1935-1936 - Csapkay
* 1936-1937 - Angelo Mattea
* 1937-1938 - Mattea - Payer
* 1938-1939 - Payer - Iodice
* 1939-1940 - Adolfo Baloncieri
* 1940-1942 - Antonio Vojak
* 1942-1943 - Vojak - Innocenti
* 1945-1947 - Raffaele Sansone
* 1947-1948 - Sansone - Vecchina - Sentimenti
* 1948-1949 - Borel - De Manes - Mosele
* 1949-1955 - Eraldo Monzeglio
* 1955-1956 - Monzeglio - Amadei
* 1956-1959 - Amedeo Amadei
* 1959-1960 - Frossi - Amadei
* 1960-1961 - Amadei - Cesarini - Sallustro
* 1961-1962 - Baldi - Pesaola
* 1962-1963 - Bruno Pesaola
* 1963-1964 - Lerici - Molino
* 1964-1968 - Bruno Pesaola
* 1968-1969 - Chiappella - Di Costanzo - Chiappella
* 1973-1975 - Luis Vinicio
* 1975-1976 - Vinicio - Rivellino e Del Frati
* 1976-1977 - Bruno Pesaola
* 1977-1978 - Gianni Di Marzio
* 1978-1979 - Di Marzio - Vinicio
* 1979-1980 - Vinicio - Sormani
* 1980-1982 - Rino Marchesi
* 1982-1983 - Giacomini - Pesaola e Rambone
* 1983-1984 - Santin - Marchesi
* 1984-1985 - Rino Marchesi
* 1985-1989 - Ottavio Bianchi
* 1989-1991 - Albertino Bigon
* 1991-1992 - Claudio Ranieri
* 1992-1993 - Ranieri - Bianchi
* 1993-1994 - Marcello Lippi
* 1994-1995 - Guerini - Boskov
* 1995-1996 - Vujadin Boskov
* 1996-1997 - Simoni - Montefusco
* 1997-1998 - Mutti - Mazzone - Galeone - Montefusco
* 1998-1999 - Renzo Ulivieri
* 1999-2000 - Walter Novellino
* 2000-2001 - Zeman - Mondonico
* 2001-2002 - Luigi De Canio
* 2002-2003 - Colomba - Scoglio - Colomba
* 2003-2004 - Agostinelli - Simoni
* 2004-2005 - Ventura - Reja
* 2005-2006 - Edoardo Reja



Date da ricordare

* 1 Agosto 1926 - Fondazione del Napoli
* 6 dicembre 1959 - Inaugurazione dello Stadio San Paolo
* 21 giugno 1962 - Vittoria della prima Coppa Italia gara Napoli-Spal 2-1
* 29 giugno 1976 - Vittoria della seconda Coppa Italia gara Napoli-Verona 4-0
* 16 settembre 1984 - Esordio di Maradona in Serie A con la maglia del Napoli gara Verona - Napoli 3-1
* 10 maggio 1987 - Matematica conquista del primo scudetto gara Napoli - Fiorentina 1-1
* 13 giugno 1987 - Vittoria della terza Coppa Italia gara Atalanta-Napoli 0-1
* 17 maggio 1989 - Vittoria della Coppa UEFA gara Stoccarda-Napoli 3-3
* 29 aprile 1990 - Conquista del secondo scudetto gara Napoli-Lazio 1-0
* 1 settembre 1990 - Conquista della Supercoppa Italiana gara Napoli-Juventus 5-1
* 2 Agosto 2004 - Fallimento della SSC Napoli, riparte dalla C1 con il nome di "Napoli Soccer"
* 23 maggio 2006 - Riprende la denominazione Società Sportiva Calcio Napoli, nome che era stato abbandonato a causa del fallimento.



CURIOSITA'

* Il Napoli è la squadra italiana che nelle competizioni europee ha giocato avvicinandosi più di ogni altra al Polo Nord nella gara di coppa delle coppe del 1976 contro il Bodø Glimt. Anche in quell'occasione non mancarono i supporters al seguito della squadra, anche se si trattava di un gruppo di sole quattordici persone.
* Negli anni Quaranta militava nel Napoli l'albanese Riza Lushta; ebbe un periodo di appannamento durante il quale si diffuse in città il detto:"Quanno segna Lushta se ne care 'o stadio" (Quando segnerà Lushta cadrà lo stadio). Si narra che quando Lushta interruppe il suo digiuno una parte di tribuna ebbe un cedimento, per fortuna senza gravi conseguenze
* Il Napoli è l'unica squadra che ha vinto la Coppa Italia militando in Serie B (1962)
* Il primo e l'ultimo goal di Maradona in serie A furono segnati entrambi su rigore ed entrambi alla Sampdoria.
* Il Napoli vanta il record dei punti ottenuti nelle gare interne in un campionato a 18 squadre (33 su 34) nel torneo 1989/90. L'unica squadra che riuscì a strappare un pareggio al S. Paolo in quella stagione fu la Sampdoria.
* Il Napoli è l'unica squadra ad essersi aggiudicata la Coppa Italia vincendo tutte le partite giocate (13) comprese le due finali (Coppa Italia 1986/87).



Rosa attuale
Portieri
Gennaro Iezzo
Matteo Gianello
Difensori
Ruben Maldonado
David Giubilato
Gianluca Grava
Tommaso Romito
Mirko Savini
Luca Lacrimini
Andrea Cupi
Maurizio Domizzi
Paolo Cannavaro
Centrocampisti
Cataldo Montesanto
Francesco Montervino
Fabio Gatti
Nicolas Amodio
Mariano Bogliacino
Ivano Trotta
Luigi Vitale
Marco Capparella
Roberto De Zerbi
Attaccanti
Roberto Sosa
Inacio Pià
Emanuele Calaiò
Gaetano Grieco
Cristian Bucchi
Allenatore
Edoardo Reja



E Tante altre pagine devono essere ancora scritte di questa infinita stupenda storia d'amore!!!


SARO' SEMPRE AL TUO FIANCO FINCHE' MORTE NON CI SEPARI!!!



P I U' F O R T I D I F E F Y



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80 VOGLIA DI TE!!!   1/8/2006 3.1.18 (867 visite)   L4t|t4Nt3
   re:80 VOGLIA DI TE!!!   1/8/2006 3.2.49 (53 visite)   Mr.Bengal
   re:80 VOGLIA DI TE!!!   1/8/2006 3.7.40 (56 visite)   *]PiCCoLì[*
   re:80 VOGLIA DI TE!!!   1/8/2006 3.13.0 (51 visite)   JaMaiKAn
      sto a rota   1/8/2006 3.15.27 (49 visite)   L4t|t4Nt3
   Auguri   1/8/2006 4.22.42 (49 visite)   |Xanadu|
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   re:80 VOGLIA DI TE!!!   1/8/2006 11.23.31 (24 visite)   Ela1979
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   re:80 VOGLIA DI TE!!!   1/8/2006 19.25.18 (12 visite)   C · Ronaldo
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    AUGURI NAPOLI!!!!!!   1/8/2006 3.15.2 (125 visite)   luca26*
      hai fatt sicond ;)   1/8/2006 3.16.24 (51 visite)   L4t|t4Nt3
         re:hai fatt sicond ;)   1/8/2006 3.19.11 (40 visite)   luca26*
            re:hai fatt sicond ;)   1/8/2006 3.20.5 (28 visite)   L4t|t4Nt3
      re:AUGURI NAPOLI!!!!!!   1/8/2006 3.21.57 (41 visite)   *]PiCCoLì[*
         re:AUGURI NAPOLI!!!!!!   1/8/2006 3.25.4 (35 visite)   L4t|t4Nt3
            re:AUGURI NAPOLI!!!!!!   1/8/2006 3.30.16 (32 visite)   *]PiCCoLì[*
               re:AUGURI NAPOLI!!!!!!   1/8/2006 3.33.6 (30 visite)   L4t|t4Nt3
                  re:AUGURI NAPOLI!!!!!!   1/8/2006 3.33.42 (39 visite)   *]PiCCoLì[*
            re:AUGURI NAPOLI!!!!!!   1/8/2006 3.34.25 (43 visite)   JaMaiKAn
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