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Nick: older Oggetto: Marx Data: 7/2/2004 1.12.0 Visite: 110
Non l'ho letto, ma a qualcuno potrebbe interessare-servire! Bakunin Stato e anarchia Ma il principale propagandista del socialismo in Germania prima clandestinamente ma poi subito dopo pubblicamente fu Karl Marx. Il signor Marx ha avuto e ha tuttora una parte troppo importante nel movimento socialista del proletariato tedesco perché sia possibile passare accanto a questa cospicua personalità senza tentare di descriverla con qualche pennellata veridica. Il signor Marx è di origine ebraica. Si può dire che riunisca in sé tutte le qualità e tutti i difetti di questa razza capace. Nervoso secondo alcuni sino alla depressione eccessivamente ambizioso e vanitoso litigioso intollerante e assoluto come Jehova il signor dio degli avi e come lui vendicativo sino alla follia. Non c’è menzogna né calunnia che non sia capace d’inventare e di diffondere contro chi abbia avuto la disavventura di suscitare la sua gelosia o che è la stessa cosa il suo odio. E non c’è intrigo per quanto ignobile che rinunci a impiegare se a suo giudizio quasi sempre errato questo intrigo può rafforzare la sua posizione la sua influenza e allargare il suo potere. Sotto questo aspetto è veramente un consumato uomo politico. Queste sono le sue qualità negative. Ma di positive ne ha molte. È molto intelligente e di una smisurata erudizione enciclopedica. Dottore in filosofia era già a Colonia verso l’anno 1840 l’anima e si può dire il centro di numerosi eminenti circoli hegeliani avanzati con i quali aveva iniziato la pubblicazione di una rivista d’opposizione di lí a poco vietata per ordine ministeriale. A questi circoli appartenevano anche il fratello Bruno e Edgard Bauer Marx Stirner e poi a Berlino il primo gruppo dei nihisti tedeschi che nella loro cinica logica superarono di molto i piú violenti nihilisti della Russia. Nel 1843-1844 il signor Marx si stabilí a Parigi. Là ebbe i primi contatti con la società dei comunisti francesi e tedeschi e con il suo correligionario ebreo tedesco il signor Moses Hess che prima di lui era stato un dotto economista e socialista e che esercitò una considerevole influenza sull’evoluzione scientifica del signor Marx. È raro trovare un uomo che sappia e legga tanto e che legga cosí intelligentemente come il signor Marx. L’argomento esclusivo dei suoi studi era già allora la scienza economica. Ha studiato con estrema attenzione gli economisti inglesi i quali sopravanzano ancora tutti quanti sia per il carattere positivo delle loro concezioni sia per il carattere pratico della loro intelligenza formatasi sull’analisi dei fatti economici inglesi e per la critica rigorista e la coscienziosa audacia delle conclusioni. A tutto ciò il signor Marx aggiunse due nuovi ingredienti: primo la dialettica piú astratta la piú sofisticatamente sottile da lui appresa alla scuola di Hegel e che spinse spesso sino alla birbanteria alla perversione e il punto di partenza comunista. Il signor Marx naturalmente ha letto tutti i socialisti francesi da Saint-Simon a Proudhon compreso; è noto che odia quest’ultimo e non v’è dubbio che nella spietata critica da lui portata contro Proudhon c’è molto di vero: Proudhon malgrado tutti gli sforzi per mettersi sul terreno concreto è rimasto idealista e metafisico. Il suo punto di partenza è l’idea astratta del diritto; dal diritto va al fatto economico mentre il signor Marx al contrario di Proudhon ha enunciato e dimostrato l’indubbia verità confermata dalla storia passata e contemporanea della società umana dei popoli e degli Stati che il fatto economico ha sempre preceduto e precede sempre il diritto giuridico e politico. Nella esposizione e nella prova di questa verità consiste uno dei principali meriti scientifici del signor Marx. Ma quello che è piú notevole e che beninteso il signor Marx non ha mai ammesso è il fatto che in materia politica il signor Marx è il diretto discepolo di Louis Blanc. Il signor Marx è incomparabilmente piú intelligente e senza confronto piú erudito di quel piccolo sfortunato rivoluzionario e uomo di Stato ma da buon tedesco e nonostante la sua rispettabile statura prese lezione dal minuscolo francese. Questa singolarità si spiega d’altronde molto facilmente: il retorico francese da politico borghese e da dichiarato ammiratore di Robespierre e il sapiente tedesco nella sua triplice qualità di hegeliano di ebreo e di tedesco sono entrambi statalisti accaniti e predicano entrambi il comunismo autoritario con questa sola differenza che l’uno si accontenta di dichiarazioni retoriche in luogo di argomenti mentre l’altro da scienziato ampolloso e da tedesco pedante avviluppa quel che per entrambi è un caro principio con ogni sorta di sottigliezze della dialettica hegeliana e con la ricchezza delle sue vastissime cognizioni.
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