Nick: Spear Oggetto: a titolo informativo - 2 Data: 9/8/2006 21.15.21 Visite: 73
Ocse/ Le riforme di Berlusconi hanno favorito poco famiglie Mercoledí 09.08.2006 17:28 Le riforme fiscali fatte negli anni 2003 e 2005 dall'esecutivo di Silvio Berlusconi hanno favorito solo in parte le famiglie italiane, mentre sono state più vantaggiose per le imprese. Questa l'impietosa conclusione di uno studio dell'Ocse del mese scorso e realizzato su quattro paesi tra cui l'Italia, in cui vengono analizzate le politiche fiscali. E i dati presentati non risparmiano critiche: è stato messo su un sistema di tassazione complesso per cui diventa difficile beneficiare degli sconti fiscali. Bene, invece, quanto fatto per le imprese, anche se ad essere favoriti sono stati soprattutto i grandi gruppi. Gli esperti di Parigi affermano, dati alla mano, che la prima riforma varata dal Governo Berlusconi ha fatto calare la pressione a carico delle famiglie di 0,8 punti percentuali, essendo passati dal 25,9% del 2001 al 25,1% del 2003. La pressione fiscale per le famiglie, però, pur essendo nella media Ue (25%) risulta ancora elevata rispetto ad altri paesi come la Francia (17,5%), la Germania (23,9%) e l'Austria (23,1%). Nello stesso periodo, invece, l'imposizione fiscale sulle società è passata dall'8,6% al 6,6%, calando quindi di ben 2 punti percentuali. Anche in questo caso, va segnalato che la tassazione sulle imprese in altri paesi europei è di gran lunga più bassa (3,5% in Germania, 5,7% in Francia e 5,1% in Austria) ma la media europea è più alta (8,1%). Tornando alla tassazione per le famiglie, gli esperti di Parigi sottolineano che nel periodo che va dal 1995 al 2003, "le tasse sono state progressivamente differenziate secondo il reddito, il numero dei componenti familiari e i membri a carico (mogli, figli, minori al di sotto dei tre anni)". A questo punto, la conseguenza è che "il sistema di tassazione è diventato complesso e non più in grado di consentire alle famiglie di trarre pieno vantaggio, così come di garantire obiettivi di equità". In particolare, la riforma del 2003 ha allargato la no tax area e ha ridotto il carico fiscale per le famiglie a basso reddito e per quelle numerose dello scaglione intermedio, ma "al di sopra di un certo livello di reddito, che varia a seconda del numero del nucleo familiare, le detrazioni non sono più garantite. E questo - si legge nello studio - indebolisce in parte il sistema di agevolazioni". In altri termini, diventa più difficile per il contribuente medio italiano trarre reale beneficio dal sistema di sconti fiscali. Capitolo a parte per l'Ires, l'imposta a carico delle imprese: la riforma del 2004 che ha portato ad un "radicale cambiamento" ha semplificato notevolmente il sistema di tassazione. Per l'Ocse, va comunque segnalato che l'intervento ha favorito in particolare i grandi gruppi: "Le compagnie che appartengono ad uno stesso gruppo possono decidere per una tassazione consolidata, che permette di trarre profitti e di compensare le perdite tra i membri del gruppo".
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