Nick: insize Oggetto: MARGHERA 2 NOVEMBRE Data: 10/2/2004 8.41.29 Visite: 76
Piccoli omicidi di operai Il 20 gennaio è cominciato il processo d'appello relativo all'Enichem di Porto Marghera. Nel 2001 vennero assolti in primo grado gli ex dirigenti di Eni, Montedison ed Enichem, accusati di omicidio colposo e disastro ambientale. Uno di loro dichiarò: "L'impresa ha come fine il profitto. Occorre andarci piano con costose manutenzioni. Bisogna correre dei ragionevoli rischi!". Oltre 150 lavoratori del Petrolchimico sono morti di tumore. Il 2 novembre 2001 il tribunale di Venezia assolse in primo grado tutti i ventotto imputati, ex dirigenti di massimo livello di Eni, Montedison ed Enichem, che erano accusati di omicidio colposo e disastro ambientale. I giudici hanno ritenuto che nei decenni passati le conoscenze scientifiche e le leggi sull'inquinamento fossero così limitate da poter considerare l'azienda non responsabile della morte per tumore di 157 suoi operai. Secondo i giudici, non è detto che i padroni sapessero quanto male faceva lavorare in reparto. Resta il fatto che mentre qualcuno andava, senza saperlo, incontro alla malattia e alla morte lavorando, magari "grattando una vasca", qualcun'altro ai piani più alti maneggiando miliardi diceva che "l'impresa ha come fine il profitto. Occorre andarci piano con costose manutenzioni. Bisogna correre dei ragionevoli rischi!" (E. Cefis, uno degli imputati). 157 ragionevoli rischi, almeno. SENTENZA SORPRENDENTE? ASSOLTI GLI ASSASSINI DEL PETROLCHIMICO DI MARGHERA! SENTENZA SORPRENDENTE? Uno degli imputati Eugenio Cefis, presidente del petrolchimico nel '77, dichiarava: "L'impresa ha come fine il profitto. Occorre andarci piano con costose manutenzioni. Bisogna correre dei ragionevoli rischi!" I 157 operai di Marghera morti ammazzati, hanno corso questo "ragionevole rischio". come ancora lo corrono i milioni di operai in tutto il mondo che lavorando nel puzzo e nello schifo di sostanze velenose, aumentano i profitti dei padroni e vengono avvelenati lentamente fino ad una morte atroce. I PADRONI DA SEMPRE SANNO BENE QUELLO CHE "RISCHIANO" GLI OPERAI, E QUELLO CHE "RISCHIANO" LORO. Non saranno le leggi né le sentenze nei tribunali della giustizia borghese, a risolvere il conflitto tra queste due classi che si contrappongono. La CLASSE DEI PADRONI, da sempre sottomette la CLASSE DEGLI OPERAI, usando tutti i mezzi e strumenti di cui dispone per perpetuare il suo dominio. E' ora che gli operai usino la loro forza numerica, si uniscano e si organizzino insieme riconoscendosi in un'unica classe, inconciliabile con quella dei padroni: LA CLASSE OPERAIA INTERNAZIONALE l'unica in grado di contrapporsi e vincere i padroni per abolire il loro sistema di dominio.
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