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Nick: JanPalach
Oggetto: LIVORNO:ROSSO ...DI VERGOGNA
Data: 17/8/2006 19.29.8
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I Livornesi fischiano l'Inno italiano e inneggiano alle foibe

LIVORNO - Uno stadio che applaude e vuole rilanciare il po-po-po, un'enclave che fischia ed inneggia a Fidel. Cori pro foibe nella curva degli ultras livornesi a commentare le svastiche umane in quella dei tifosi croati e, tanto per completare una serata surreale, la nazionale col titolo di campione del mondo sconfitta 2-0 dalla Croazia.

Non era difficile prevedere che nella città di Ovosodo la prima uscita del nuovo commissario tecnico Donadoni finisse in frittata: perché di quelli che si possono fregiare del titolo di campioni del mondo stasera ce n'era solo uno (peraltro mai andato oltre la panchina in Germania), Amelia, e proprio lui con un erroraccio su tiro del redivivo Rapaic ribattuto in rete da Modric è responsabile in solido per la sconfitta azzurra, dopo che una dormita dei difensori aveva consentito al brasiliano naturalizzato Da Silva di portare in vantaggio i croati.

E soprattutto perché una squadra non si inventa dall'oggi al domani, così se pure qualcuno dei tanti azzurri schierati stasera dal ct potrà davvero in futuro ereditare la maglia dei campioni in serate più probanti, mandarli in campo qui, tutti assieme, è stata una sorta di autogol annunciato. E' vero che Lippi cominciò con lo stesso risultato, andando però a perdere in Islanda, ed è vero anche che il Mundial spagnolo fu festeggiato male con uno 0-1 a Roma contro la Svizzera. E però c'era proprio bisogno di questa amichevole, che un danno di immagine comunque lo fa, e non si poteva rendere un po' più competitiva la squadra inserendo magari qualche buon panchinaro degli azzurri mondiali? Donadoni ha scelto un'altra strada, ed ora si ritrova subito in salita: perché il 2 settembre a Napoli non si festeggia solo (in quell'occasione davvero) il mondiale vinto: si gioca anche per le qualificazione europee, e quattro giorni dopo c'é la sfida delle sfide contro la Francia.

Zemaniana nel modulo (4-3-3), vagamente sacchiana nell'applicazione (a partire dall'accenno di pressing insistito) la squadra messa in campo da Donadoni sin dall'avvio mostrava di scontare due limiti fondamentali: la mancanza di consuetudine comune ed il modesto spessore tecnico attuale di molti azzurri. L'unica cosa a funzionare davvero era la diagonale Liverani-Rocchi, due che infatti si conoscono bene. L'esterno avanzato si smarcava continuamente ed andava al tiro con discreta facilità: ma Pletikosa era attento, come all' 11' ed al 21'. E quando non ci arrivava il portiere croato, la palla sfiorava il palo o la traversa (al 13' ed al 22', dopo pregevoli esecuzioni). E Lucarelli? Invocato dalla curva di contestatori, finiva per impantanarsi, complice una condizione imperfetta, in un terreno di gioco malmesso. Così i croati fondavano la loro partita sul gioco duro ed il contropiede. Passavano alla prima vera occasione, grazie ad una dormita dei centrali azzurri al 28': cross dalla sinistra di Seric con il brasiliano naturalizzato croato Da Silva che metteva in rete di testa da due passi. Passava qualche minuto ed un fallaccio di Srna su Delvecchio era la miccia per l'accensione di una rissa annunciata ed a fatica sedata dall'arbitro Kircher, poi la Croazia raddoppiava: grazie, ennesimo paradosso della serata, ad un errore dell'unico campione del mondo della serata, Amelia, che ribatteva corto una botta del 'vecchio' Rapaic consentendo a Mobric di trasformare senza difficoltà.

Nella ripresa Donadoni provava a dare nerbo all'attacco inserendo Semioli al posto di Esposito. Gli azzurri cominciavano infatti a spingere in maniera convinta: prima una 'botta' di Ambrosini a sfiorare il palo, poi proprio Semioli sprecava una buona opportunità. Uscivano Liverani e Rocchi, in effetti in calo nella ripresa ed entravano Palombo e e Di Michele. Ancora Semioli al 15' ci provava di testa ma al 23', su tiro a giro di Kranikar, Amelia era costretto alla grande deviazione in angolo. Usciva anche Lucarelli, rilevato da Caracciolo, ed il balletto di sostituzioni svuotava ulteriormente di significato tecnico la gara: solo Di Michele insisteva di testa e di piede a cercare il gol, ma la serata era segnata. E la frittata alla livornese servita



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LIVORNO:ROSSO ...DI VERGOGNA   17/8/2006 19.29.8 (105 visite)   JanPalach
   re:LIVORNO:ROSSO ...DI VERGOGNA   17/8/2006 19.44.11 (50 visite)   NERONE (ultimo)

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