Nick: /guevara/ Oggetto: sono a Sagres Data: 22/8/2006 2.30.27 Visite: 105
portogallo..... sono discretamente ubriaco e per la prima volta apro sto caxxo di internet...... vi lascio il commento sul libro che ho letto in quetsi giorni..... PENTITO Se ciò che scrive è tutto vero - e purtroppo lo è - John Perkins è il primo pentito storico dell'economia della globalizzazione. Un don Masino Buscetta che conosce regole e meccanismi. Come ogni pentito, Perkins ha avuto un ruolo di primo piano nell'organizzazione, era quello che si dice un sicario dell'economia. Funziona così: lui come tanti altri lavorano per grosse compagnie (tipo Halliburton per intenderci); vengono mandati in un paese del terzo mondo per convincere il governante di turno a servirsi di prestiti e fondi di isitituzioni come Banca mondiale e Fmi. Fondi che vengono garantiti grazie alle straordinarie (e per nulla veritiere) previsioni di crescita economica di quel paese stilate dagli stessi sicari. I fondi verranno utilizzati per pagare servizi e infrastrutture commissionati (fa parte del contratto) a imprese Usa. Il governo di quel paese non sa o non gli importa che quei debiti non riuscirà mai a pagarli perché le stime sulla sua crescita sono folli. E quindi diventerà un eterno debitore degli Usa. Cioe, per dirla in altri termini, una colonia dell'impero. Se i sicari falliscono, se il governante si dimostra più ostico del previsto (vedi Allende o Torrijos o Roldos), entrano in scena gli sciacalli e i governanti fanno una brutta fine. Se falliscono anche quelli, migliaia di giovani americani vengono mandati a combattere in un paese lontano. Chiaro? Nelle pagine di Confessioni di un sicario dell'economia (tr. it G. Lupi, Minimum fax, 15 euro) ci sono i racconti di tutto il lavoro sporco fatto da Perkins, tutti i grandi personaggi che ha incontrato da Graham Greene a presidenti dell'America Latina che erano la speranza per il loro popolo oppure uomini di pezza iraniani messi lì e poi travolti dalla furia della rivoluzione. E c'è il durissimo conflitto con la sua coscienza che lo ha portato a mollare tutto e a scrivere questo libro dopo, dice, aver rinunciato più volte per minacce o bustarelle. Quando il libro uscì negli Usa sollevò un putiferio e si cercò di delegittimare in tutti i modi l'autore. Non perché ci sia un complotto contro la verità, o una cospirazione per mantenere lo status quo, ma semplicemente perché il sistema siamo noi e sentendoci in parte responsabili non riusciamo a sputare nel piatto in cui mangiamo. fonte :http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/spettacoli_e_cultura/libri33/libri33/libri33.html leggetelo..... ci si vede...... forse...... |