Nick: [OuT] Oggetto: La bestemmia Data: 29/8/2006 21.34.25 Visite: 137
Tra i primati internazionali di cui il nostro Paese può andare "ben fiero" c’è quello, consolidato, della bestemmia, che ormai fa parte del modo comune di parlare dell’italiano. Ne è divenuta un intercalare così diffuso che lo si accetta passivamente. Per qualche genitore, persino, è divenuto sintomo di crescita, di maturazione dei propri figli. E si fa a gara a chi bestemmia di più, a chi trova le espressioni più blasfeme, che si pubblicizzano ora anche nei siti internet, con immagini pornografiche. Il tutto alla portata di chiunque, minori compresi, senza che qualcuno intervenga contro questo sfacciato vilpendio della religione cattolica. Si ha paura ad intervenire, si ha vergogna, ci si sente reazionari e magari si risponde con un sorriso di colpevole arrendevolezza. La bestemmia nasce dalla cattiveria, dalla rabbia, dalla contestazione, ma, soprattutto, dalla stupidità, dalla volgarità, dalla presunzione di sapere che non comporta nessun rischio, soprattutto ora che è stata depenalizzata dalla Stato Italiano. È caduta infatti la legge che prevedeva sanzioni nei confronti di chi bestemmiava, ma questo, ora, non autorizza certo la libertà di bestemmia. Non dobbiamo bestemmiare non perché c ‘è una legge che celo vieta, ma perché si è convinti che la bestemmia è un non-senso, oltre che un offesa recata a qualcuno, e dobbiamo mobilitarci, protestando anche contro chi diffonde immagini e scritti ingiuriosi verso il Cielo, con la forza della convinzione che non e lecito a nessuno offendere le idee altrui. Due fascicoli editi dal Centro Editoriale Cattolico Carroccio s.r.l. di Terraglione di Vigodarzere (PD), dai titoli "La bestemmia ferisce prima l’uomo" di Pasquale Casillo e "Italiano, perché bestemmi? Cristiano perché taci?. Di Leone Dogo, sviluppano ampiamente il tema della bestemmia e da queste pubblicazioni estraiamo alcuni brani che qui di seguito riportiamo.
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