Ricordo, l’anno passato. Era il sette aprile. Accendo la tv, guardo un telegiornale. È appena scoppiato il caso dell’anno. L’uomo senza nome, venuto da chissà dove, che come se non bastasse aumenta l’interesse nei suoi confronti in quanto è disabile.
Senza nome.. mistero.
Venuto da chissà dove.. mistero che intriga.
Disabile.. oh poverino! Non lasciamolo da solo!
Vabbè, tralasciando queste discussioni.. tornando a noi.
Era comparso su una spiagga dell’isola di Sheppey, nel Kent, in Gran Bretagna. Bagnato fradicio, vestito con un abito da sera. Niente documenti, non parlava. Non si è potuto risalire al suo paese di provenienza nemmeno guardando i vestiti: le etichette mancavano. I media hanno messo su il circo mediatico. Senza perdere tempo. Il povero sventurato che veniva da chissà dove.
Quando è stato portato in ospedale, notando evidenti segni di autismo, i medici gli hanno dato un foglio di carta. Speravano che, magari proveniente da un altro paese, non comprendendo la lingua, potesse esprimersi con una matita. E lui l’ha fatto, disegnando un pianoforte. Capendo il messaggio, lo hanno portato davanti ad uno strumento, e lui ha cominciato a suonare.
Sempre la stessa nota. Poing poing poing, sempre sullo stesso tasto. Come un artistico, appunto.
Peccato che, nella versione quasi romanzata che ne davano i telegiornali, l’uomo suonasse divinamente brani di musica classica.
Come se fosse stato il classico idiota sapiente. Incapace di esprimersi, ma provetto suonatore. Un genio.
A questo punto, diffusasi la notizia della bravura dell’uomo, si è fatta strada un’altra ipotesi, sempre spacciata per vera e poi timidamente corretta: l’uomo sarebbe stato Martin Sturefält, musicista svedese. A riconoscerlo, un lettore del Guardian dopo l'appello lanciato dalle autorità.
Sono piovute le manifestazioni di giubilo, per aver finalmente dato un nome a questo povero mentecatto che avrebbe potuto finalmente allietare di nuovo le orecchie dei suoi fan.
Intanto l’uomo, ormai conosciuto come Pianoman, restava chiuso nel suo mutismo, calmo soltanto quando era al pianoforte, intento a suonare divinamente o a strimpellare la stessa nota, a seconda della versione alla quale si preferisce credere.
Solo dopo diversi mesi, Pianoman si è deciso a rompere il silenzio, comunicando con i medici dell’ospedale West Kent e del Social Care Trust.
Ha rivelato la sua verità, deludendo molti.
Era uno medico psichiatrico tedesco, che aveva deciso di mettere in scena la commedia per verificare gli esiti del suo piano. Ha ammesso anche di non saper suonare assolutamente il pianoforte (e quindi ora mi spieghino perché i tg parlavano di musiche celestiali), e di aver messo in pratica i comportamenti dei pazienti affetti da autismo che aveva avuto modo di osservare durante il suo lavoro.
A questa rivelazione, i medici hanno deciso bene di denunciarlo, malgrado il suo ritorno (o la sua fuga) in Germania.
Una vicenda che ha tenuto milioni di persone attaccate alla televisione, che alla fine è scoppiata come una bolla di sapone.
Io me li ricordo, i telegiornali che parlavano di Pianoman. Voi per caso ricordate qualcuno che smentisse l’accaduto?
Approfitto per ricordarvi che, per legge, quando un organismo di informazione spara una cazzata, è tenuto a dare lo stesso spazio alla smentita.
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