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Nick: POMPEO
Oggetto: si cambia!
Data: 7/9/2006 16.7.0
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Follini: Rimarrò nell'Udc se uscirà dalla Cdl

ROMA - "Se l'Udc dichiarerà la fine della Cdl, sarò con l'Udc; se l'Udc resterà nella Cdl, potrà farlo anche senza di me". Così Marco Follini risponde a chi gli chiede quali siano i suoi progetti dopo aver dichiarato che la Casa delle Libertà "non esiste più". L'ex segretario centrista torna sulla dichiarazioni di ieri di Pier Ferdinando Casini sul 'no' a "vivere e morire con Berlusconi".

"Il ragionamento di Casini - afferma Follini - muove da un'intenzione giusta. Naturalmente è un ragionamento che ha bisogno di una conseguenza: la rottura della politica dei blocchi. Credo che esista un grande spazio al centro per non morire nè berlusconiani nè socialdemocratici. Ma per coltivare quello spazio occorre saper vivere di vita propria. Per quanto mi riguarda - sottolinea l'ex segretario centrista - a tutti quelli che mi chiedono che progetti ho rispondo così: 'Se l'Udc dichiarerà la fine della Cdl, sarò con l'Udc; se l'Udc resterà nella Cdl potrà farlo anche senza di me".

(7 settembre 2006)



De Gregorio: Italia dei Valori addio
"Ma non confluisco nella Cdl"
ROMA - Alla fine se ne è andato. Il senatore Sergio De Gregorio lascia il partito dell'Italia dei Valori per dedicarsi "anima e corpo" alla realizzazione di una Grande Coalizione alla tedesca. La notizia viene direttamente dal presidente della commissione Difesa del Senato che, a domanda dei giornalisti, conferma la decisione di abbandonare il movimento di Antonio Di Pietro. De Gregorio, al contempo, smentisce categoricamente un suo passaggio nella Cdl che, ovvio, creerebbe non pochi problemi al centrosinistra già in bilico, per numeri, al Senato.

Al contrario. Una delle ipotesi accreditate è che, nella nuova formazione di De Gregorio confluiscano tre senatori, uno dei quali del centrodestra. Se così fosse si capisce la reazione pacata dei dipietristi affidata a Massimo Donadi, capogruppo alla Camera, che parla di "separazione consensuale che pero' non comportera' problemi per la tenuta della maggioranza a Palazzo Madama perche' il presidente della commissione Difesa rimarra' nell'Unione e continuera' a sostenere il governo''".

"Ringrazio sentitamente Silvio Berlusconi - dice oggi De Gregorio - ma sono stato con Forza Italia per dieci anni. Ora voglio dedicarmi ad un progetto politico che ponga fine allo scontro all'arma bianca in atto tra i due poli. Bisogna anteporre le necessità del paese alla voglia di rissa di troppi politici. Altro che cambio di casacca". Nessun cambio anche se, non va dimenticato, De Gregorio è stato eletto alla presidenza della Commissione Difesa del Senato proprio grazie ai voti della Cdl, in barba alla candidata dell'Unione (e della stessa Italia dei Valori), la comunista Lidia Menapace.

Il proposito del senatore è dunque ora quello di dare vita a una nuova formazione, nei gruppi Misti di Camera e Senato, dove sono già iscritti i parlamentari dell'Italia dei Valori. I due sottogruppi si richiameranno al Movimento per gli italiani nel mondo, da tempo cavallo di battaglia della commissione Difesa del Senato. De Gregorio sta lavorando da settimane per ottenere le necessarie adesioni dei parlamentari ai sottogruppi.

Due gli obiettivi immediati per quanto riguarda gli impegni parlamentari: battersi contro la legge che sta preparando l'Unione sul conflitto di interessi perchè "vendicativa nei confronti di Berlusconi"; dire no ai tagli alla Difesa che la sinistra radicale starebbe cercando di imporre a Prodi.

De Gregorio assicura anche che nell'Italia dei Valori ci sono altri deputati e senatori che guardano con interesse alla prospettiva di una grande coalizione anche in Italia. Per il 18 e il 19 è previsto a Napoli il primo appuntamento del movimento: ci saranno oltre 400 delegati già aderenti all'iniziativa per gli italiani nel mondo. Subito dopo si passerà alla costituzione dei sottogruppi parlamentari.

Si aprono dunque due scenari molto diversi a seconda delle scelte del "nuovo" De Gregorio. Se è vero che il senatore rimarrà saldamente nel centrosinistra, secondo fonti accreditate, potrebbe addirittura portare un vantaggio numerico all'Unione sottraendo un senatore alla Cdl. In questo momento, infatti, il centrosinistra può contare, esclusi i senatori a vita, su 158 senatori contro 156 della Cdl (oltre all'indipendente Pallaro, che non è schierato). Ma il presidente Marini per prassi non vota, dunque il vantaggio si riduce ad un solo parlamentare. Se l'operazione De Gregorio dovesse andare in porto il vantaggio diventerebbe di tre: 159 a 156. A sostegno di questa tesi si fa notare l'incontro svoltosi qualche giorno fa tra De Gregorio e Romano Prodi. Nel caso invece il senatore ex Idv decidesse di tenersi le mani libere è ovvio che i numeri al Senato, per il centrosinistra, diventerebbero risicatissimi.

Si capisce quindi l'aplomb di Donadi nel commentare la decisione di De Gregorio. Il capo dei deputati dell'Idv nega infatti si tratti di "un abbandono, piuttosto una reciproca presa d'atto del fatto che probabilmente lui ha frainteso le nostre opinioni, due percorsi che non sono compatibili, valori che non ci accomunano a sufficienza".

(7 settembre 2006)



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