Nick: harding Oggetto: ... una sera alle finestre. Data: 21/2/2004 14.31.54 Visite: 220
Spengo il vomitasituazioni. La stanza piomba in un primo, opprimente, silenzio. Piano piano emerge un suono continuo. E' un suono di antica energia. Nella notte spesso stimola in me una paura che sa di atavico. Preme alle finestre a ondate lente e potenti. E' come se mi dicesse che tutto sta cambiando, che tutto si muove, tranne chi rimane chiuso tra le mura di casa sua. Apro allora le finestre a nord e a sud. Lascio che passi. La prima a cadere è la pila di libri letti di malavoglia e accumulati in disparte. Poi vengono giù le candele. Quelle quadrate alle essenze orientali, quelle basse e tonde agli agrumi, quelle alte e sottili alle spezie. Poi sono i quadri a ondeggiare furiosamente, quelli belli di una bellezza ferma e inutile, quelli che donano i loro colori all'usura del tempo, quelli che sanno di essere lì solo per l'umore di un momento. Ma presa dall'energia è anche la stoffa che indosso. Si apre e chiude furiosamente, sbattendo sulla pelle come a voler allontanare la forma della staticità che le ho dato. Nelle narici s'insinua un odore di mare, di terra, di lontano, di possibile. L'energia si porta via l'odore dei giorni uguali, dei soldi da guadagnare e spendere, della distonia dei sentimenti, dei sogni vecchi che quando sono marci puzzano più di qualsiasi realtà. Energia. Energia. |