Nick: AUGUSTO82 Oggetto: CHE BEL MINISTRO/A...Vergogna! Data: 13/9/2006 23.44.59 Visite: 320
Come arrivata al Ministero...la Turco ovviamente doveva mettere i suoi "uomini" ai posti di combattimento....Però sta volta la magistratura rossa non poteva fare a meno che "punirla" facendole fare na bell figur emmerd!!! e vaiiii Per il Consiglio di Stato, Francesco Cognetti ha ragione: la sua sostituzione al vertice dell'Istituto Regina Elena di Roma, decisa dal ministro della Salute Livia Turco, è stata sospesa. L'oncologo di fama internazionale, che ad agosto era stato costretto a lasciare la propria carica all'epidemiologa Paola Muti, potrà tornare alla direzione scientifica del centro di ricerca capitolino. Grande la soddisfazione di Cognetti, che si era già visto respingere un primo ricorso dal Tar. "Sono molto contento e mi rimetterò immediatamente al lavoro della mia istituzione e per i miei pazienti - ha commentato -. Dobbiamo vedere i tempi di questa ordinanza, ma penso che si possa realizzare un mio reinserimento. Spero di potere incontrare il ministro al più presto per poter collaborare su basi di rinnovata fiducia". Composta la reazione alla sentenza di Livia Turco, che in una nota ha affermato: "Rispetto, come sempre, le decisioni della Magistratura. Anche per questo non ritengo di poter commentare questa decisione prima di conoscerne le motivazioni". Sulla vicenda, che già nel corso dell'estate aveva generato un'intensa polemica, è subito intervenuto l'ex ministro della Salute Francesco Storace. "Il caso Cognetti si è chiuso, ma si apre il caso Turco - ha detto il senatore di An -. Dopo la figuraccia di fronte al Paese e al Consiglio di Stato, il ministro si deve dimettere". Come altri direttori di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ad aprile Francesco Cognetti aveva ottenuto la riconferma per cinque anni dell'incarico che già ricopriva dal luglio del 2001. Ma Livia Turco, appena insediatasi, non aveva ritenuto valido il rinnovo e l'aveva revocato, in attesa di decisioni definitive. Al suo posto, il ministro aveva nominato l'epidemiologa Paola Muti. La decisione, da alcuni ricondotta a logiche di spoil system e non a un principio meritocratico, era stata fortemente criticata da molti esponenti della comunità scientifica, tra i quali anche il premio Nobel Rita Levi Montalcini |