Nick: Nieth Oggetto: vivisezione per il dialetto Data: 17/9/2006 20.5.48 Visite: 125
chiedo scusa per il doppio post, ma per sbaglio avevo prima omesso uno stralcio molto importante della notizia. si pregano indi i gestori, nel caso lo ritenessero necessario, di cancellare questo post, il precedente o me medesimo. a cuscienza vostra.
LO STUDIO secondo gli studi recenti di una università del colorado (usa), anche gli animali avrebbero i dialetti. ebbene si. il loro modo di parlare sarebbe condizionato non tanto dalla razza, ma dal luogo di nascita e di crescita, come se fossero degli esseri umani. non importa che si tratti di un dobermann, di un chihuahua o di un chow chow: anche nella stessa razza, possono avere seri problemi a capirsi e di adattamento quando vengono spostati da un posto all'altro in età ormai avanzata. l'idea dello studio, a quanto pare, è venuta ad uno dei ricercatori subito dopo un trasloco. dopo aver cambiato stato, dietro le continue insistenze della figlioletta aveva notato che il cane, un husky nato e cresciuto in canada, pareva non riuscire a stabilire un contatto nè con il cane della vicina nè con gli altri cani. come se non riuscisse, appunto, a comunicare con loro. dopo aver studiato il fenomeno registrando i modi di abbaiare di diversi cani (in situazioni analoghe tipo pericolo, feste ecc), i ricercatori hanno notato una variazione di tonalità impercettibile quasi all'orecchio umano, ma molto evidente nei registri dei macchinari. tenendo sempre in esame l'husky del ricercatore, si è notato che con il corso del tempo anche la sua "inflessione" andava modificandosi, e di pari passo cresceva l'integrazione con gli altri cani del vicinato. come se avesse appreso la lingua, appunto. sarebbe questo il "dialetto" degli animali. curiosa, vero?
E LA VIVISEZIONE
pare che, per esaminare i cambiamenti di tonalità e di inflessione sui versi degli animali, si sia ricorso anche a mezzi poco ortodossi, ma purtroppo spesso usati nella medicina moderna. la mia postilla si riferisce ad uno degli esperimenti condotti per mostrare la veridicità della tesi, usando come cavie due scimmiette e due gatti. i quattro animali, importati dall'estero, sono stati prima esaminati tramite i macchinari in metodo non invasivo, poi due di loro (una scimmia ed un gatto) sono stati "liberati", uno allo zoo della città e l'altro dato in affidamento ad uno dei ricercatori in modo che potesse tenerlo nel giardino e farlo familiarizzare con gli altri gatti. gli altri due animali, invece, sono stati tenuti in laboratorio, impossibilitati a comunicare con qualsiasi altro tipo di animale. al termine della durata (sei mesi), dopo la quale si era verificato un integramento quasi perfetto dei due animali "liberati" (il gatto si era persino riprodotto, mentre la scimmia era entrata a pieno titolo nel gruppetto di altri simili dello zoo), si è proceduto all'esame finale. i due animali sono stati riportati in laboratorio, ed hanno subìto un altro esame all'apparato "vocale", sempre non invasivo. dopo aver verificato la diversità di "inflessione" (e quindi l'ostilità con gli altri due animali tenuti nelle gabbie), si è passati ad esami che forse, chissà, avranno aiutato a capire, ma sicuramente non hanno giovato a quellle povere cavie. vivisezione, con analisi strutturale delle modifiche dell'apparato vocale, notando addirittura modifiche significative come ipertofia di alcuni tessuti e perdita dell'uso di altri. una trasformazione quasi completa, quindi, che aveva permesso agli animali di adattarsi alla nuova "lingua". ue' gianlù dimmi la verità, ma in quella foto.. il mio blog: http://www.bananaamotore.splinder.com / |