Nick: mir Oggetto: la scorsa notte Data: 22/9/2006 2.12.38 Visite: 69
Alberi altissimi puntavano decisi il cielo azzurro di una giornata di fine autunno. La luce a terra era meno di quanto potesse essere lecito in un mezzogiorno. Intorno erano cinguetii e odori di umido sottobosco e rumori di foglie calpestate senza attenzione. E distrattamente arrivai al lago che se ne stava steso come un pezzo di vetro tra l'erba. Mi poggiai su un masso che aveva un cuscino verde e scivoloso di muschio. Il jeans e il culo al suo interno si assestarono con uno scatto breve su una piccola sporgenza del masso. In mezzo al lago stava, immota, una piccola piattaforma di legno. Marrone inerte nell'azzurro liquido. Il silenzio imbarazzante che si creò tra me e il lago mise in risalto quei fischi che spesso si sentono nelle orecchie quando si crede di non sentire niente. Neanche il tempo di riflettere su quei rumori, inquilini indesiderati delle mie orecchie, che arriva un gruppo di persone. In fila indiana. Il primo è un tipo robusto, con i capelli tagliati corti e con una faccia rossa da bevitore. Dietro di lui una serie di persone silenziose e composte. Tutti non si accorgono della mia presenza o, semplicemente, questa non ha nessuna importanza. Facciarossa giunge alla riva del lago e infilando un largo braccio nell'acqua ne trae una fune. Con quella tira a riva la piattaforma senza apparente fatica. Le persone dietro facciarossa salgono silenziosamente sulle tavole di legno. Anche un cane tra di loro. L'ultimo a salire è facciarossa che con una poderosa spinta delle gambe slancia la piattaforma verso la vecchia posizione. Il piccolo viaggio crea una scia che via via si allarga sullo specchio dell'acqua. Un paio di piccole nuvole bianche si affacciano in cielo a romperne la monocromia. La piattaforma si ristabilizza lì, al centro. Facciarossa batte un forte colpo di mani che echeggia sull'acqua e tra gli alberi, uno di quelli si tuffa. E non ne esce più. La scena si ripete più volte. Bam. Un vecchio dalla lunga barba bianca. Bam. Una giovane donna col cane. Bam. Un uomo grasso e con una strana montatura di occhiali. Bam. Bam. Bam. Altri, sempre in silenzio, sempre ordinati. Sulla piattaforma adesso c'è solo facciarossa che riprende la fune e si tira nuovamente verso riva. Balza giù e si gira verso di me. Gli dico: "Perchè?" Lui aprendo la bocca emette un suono di legno che scricchiola. Ho paura, mi sveglio. Si sta facendo buio e il vento teso adesso piega i lunghi alberi come una fila inquieta di persone in attesa. Concorso Letterario "Le parole del desiderio" http://www.librando.net/dblog /
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