Nick: ADP Oggetto: Il primo ostacolo Data: 29/2/2004 15.39.27 Visite: 280
[Posto sotto la categoria sport, perché è l'unica che più s'avvicina all'argomento del post.] Andare a pranzo dai miei nonni, oggi, m'ha ricordato quale sia uno dei principali (probabilmente il principale) ostacoli da superare per la persona che voglia adottare un regime alimentare ipocalirco, volto alla perdita di peso. I miei nonnetti sono brave persone, mio nonno ora ha 95 anni, e mi pare ovvio come certe cose esulino dalla mente di un uomo che s'è trovato più volte a patire la fame (s'è fatto tutt'e due le guerre..), quindi non mi riferisco al loro caso, ma lo prendo giusto come causa scatenante di alcune mie riflessioni, o meglio, come richiamo a certe riflessioni a cui, chiunque abbia mai fatto una dieta "seria", è approdato. Mi riferisco al fatto che, inevitabilmente, al momento di sedersi a tavola, piovono quei "ma dai, mangiane un po', tanto mica ti fa ingrassare!", "una volta tanto che fa!", eccetera eccetera.. Logicamente, chi fa una dieta ipocalorica, è portato ad avere un po' di fame (che in ogni caso, in un regime dietetico ben studiato, dovrebbe essere ridotta al minimo), ed è cosciente del fatto che, in nome di una ritrovata forma fisica, sta rinunciando a tante prelibatezze. A me, non ci fanno un cazzo, perché quando mi metto a dieta è come se scattasse una sorta di firewall contro le tentazioni, quelle cose (che ho assaporato in modo quasi avido nel periodo dicembre-gennaio, ed anche per tutta la prima parte di febbraio) non mi fanno più niente. Gli ho aperto anche il pacco di piccola pasticceria, osservando tutti i dolcetti e rallegrandomi della loro bellezza e del loro profumo, senza provare il minimo senso di privazione. Quindi, dicevo, chi si mette a dieta, è cosciente di ciò che fa, questo mi pare evidente. Nonostante ciò, non mancano i "consigli" di chi ti dice che "tanto non fa niente", che "una volta tanto lo puoi fare". Di chi, in pratica, veste per un attimo i panni del dottore, preparatore, o di chiunque t'abbia preparato il piano alimentare. E' ovvio come lo facciano in buona fede, ma è altrettanto ovvio come siano superficiali nei loro "consigli", non considerando che oltre a "presumere" per un attimo cosa sia meglio per te, senza avere nessuna cognizione di cosa effettivamente lo sia, infastidiscono un bel po', mettendo a dura prova la volontà di chi, già di per sé, sta faticando per ottenere una forma migliore. Le prime volte che mi misi a dieta, notai che questo, almeno per me, era il motivo principale di disagio, e uno dei principali ostacoli per chi volesse intraprendere un percorso del genere. Spesso, nessuno di questi "disturbatori" ha mai seguito una dieta (altrimenti eviterebbe ciò che egli stesso avrebbe voluto evitare per sé...), e sempre, non capisce niente di dietologia, né di tutte le implicazioni che l'assunzione di alimenti "sbagliati" porta in certi particolari tipi di dieta, o in determinati stadi del regime alimentare. Febbraio è finito, ed alcuni (come me) staranno già pensando a qualche accorgimento per non arrivare all'estate (o comunque al periodo in cui si inizia ad andare a mare) in condizioni catastrofiche, o anche (ed è il mio caso) per non dover attuare diete troppo drastiche al 90° munuto... A tutte queste persone, io dico, se riuscirete ad essere cordiali con chi vi "tenta", rispondendo un "no grazie, preferisco di no" (o anche un vaffanculo, a piacer vuost'), se riuscirete a trovare un significato alle vostre uscite serali che vada al di là della birra, del kebab, del cornetto, e del "Campari Cazzo", beneficiando semplicemente della compagnia delle persone che vi stanno attorno. Se riuscirete a comprendere come sia pessimo il fatto che, se non si mangia o non si beve, non c'è un cazzo da fare, ed a trovare quindi il piacere in altre cose che magari prima non apprezzavate. Se riuscirete a comunicare agli altri che la vostra è una scelta, serena, e che per quanto apprezziate i loro consigli preferite rivolgervi al vostro dottore circa questione dietologiche. Se riuscirete a fare tutto questo, ed a guardare il cibo con serenità, senza lasciarvi opprimere dal fattore sociale, avrete superato il primo ostacolo, quello grosso. Ora la strada è tutta in discesa. Auguri!  |